Michela Auriti, Oggi, 21 aprile 2010, pag. 45, 21 aprile 2010
MORGAN
"Preferirei morire piuttosto che perdere mia figlia"
«Non mi drogo più. E nessuno può togliermi mia figlia».
Dalla casa-studio di Monza, dov’è ancora convalescente per un’operazione alle corde vocali e continua a scrivere canzoni, Morgan replica all’attacco inaspettato del l’ex compagna Asia Argento. «Padre inaffidabile, fragile, assente». «Un tossico», lo ha definito davanti al giudice l’attrice, che ora vuole privarlo della figlia Anna Lou. Già il 1° marzo scorso aveva ottenuto l’affidamento esclusivo della piccola, che il 20 giugno compirà 9 anni. Morgan, però, mai pensava che Asia avrebbe preteso la sua esclusione dalla patria potestà. Un provvedimento che lo estrometterebbe anche dalle decisioni più importanti su Anna Lou, come la salute, l’educazione e la religione. In genere una misura che si chiede in casi gravissimi, quando il genitore è per esempio un pedofilo o un ergastolano. Morgan invece è «solo» un padre in difficoltà, come raccontano le persone a lui vicine. Paga ancora le conseguenze della sua leggerezza: l’incauta intervista sull’uso di crack come antidepressivo. Tutor dei ragazzi di X Factor, è stato bollato come «cattivo maestro» ed escluso da Sanremo, il suo futuro in Rai è in discussione. «Eppure ha subito smentito», ricorda l’avvocato Giampaolo Cicconi, uno dei suoi legali, «e fatto pubblica ammenda a Porta a porta». Poi l’operazione alle corde vocali, la cancellazione di alcuni concerti. E l’imprudente esibizione da Michele Santoro a Raiperunanotte, ancora convalescente, che ne ha messo fuori uso la voce. Giovedì 8 aprile, al Tribunale per i minorenni di Roma, Morgan era assente giustificato. Noi lo abbiamo cercato sul cellulare.
«Non ho alcuno stimolo alla discussione», sono le sue prime parole. «Qui è in gioco il bene preziosissimo di mia figlia e non voglio che questa vicenda diventi mediatica». convinto che Asia abbia fatto trapelare la notizia, «forse per farsi pubblicità». Rifiuta la sostanza e i toni della sua richiesta. molto arrabbiato, lucido nella reazione. Così, alla fine, vince il desiderio di far sapere che non si arrenderà.
Come va, Morgan?
«Sono forte, più forte di prima. Perché ora ho un motivo in più per star bene e combattere: mia figlia Anna Lou. Nessuno può portarmela via. Non conosco le motivazioni che stanno dietro il gesto di Asia, ma mancano assolutamente i presupposti. Io sono molto legato a mia figlia e lei è molto legata a me. Ci conosciamo bene e siamo confidenti, in modo naturale. Ultimamente Asia mi ha impedito di vederla, senza spiegazioni. E allora va bene, che i giudici facciano il loro lavoro: io non ho niente da nascondere. Preferirei morire, piuttosto che vedermi privare per sentenza del mio essere padre. Anna Lou è tutta la mia vita».
All’inizio di febbraio, in un’intervista a Radio Gioventù, hai detto di aver iniziato un percorso di recupero dalla tossicodipendenza.
«Sì. La droga ormai appartiene al passato. Mi sono curato in una casa di cura inglese, sto seguendo il programma della Narcotici Anonimi, mi sono affidato a medici e psicologi. Sono in via di risalita. Anche con la depressione, che prima cercavo di risolvere in modo sbagliato. Non ho timori: posso fornire tutte le garanzie e i certificati medici. Sono a disposizione di giudici e periti... Anzi, lo sai perché ti ho risposto?».
Dimmi.
«Ho visto 06 sul display del cellulare, il prefisso di Roma. "Sarà qualche giudice che mi vuole", ho pensato».
Mi racconti di Anna Lou?
«Il nostro è un rapporto bellissimo, di grande affetto. Siamo molto simili. La capisco da un’alzata di sopracciglio e lei è quella che meglio capisce me».
Ho scorso tue vecchie interviste: l’hai vista nascere, le leggevi le favole di Rodari. The baby, Canzoni dell’appartamento, è dedicato ad Anna Lou «che sembrava un puffo». Ha anche cantato in U-blue.
«Sì, per lei sono un padre con tutto il mio universo d’artista».
I tuoi legali vogliono chiamare come testimoni Simona Ventura, Mara Maionchi e Claudia Mori, tue colleghe a X Factor.
«Mia figlia è venuta più di una volta negli studi. stata seduta al banco dei giudici, alcune domande ai ragazzi nel confessionale le faceva lei. Possono testimoniarlo tutti quelli che hanno lavorato con me».
A Porta a porta, quando ancora avevi l’affidamento congiunto di Anna Lou, hai detto: «Non voglio che subisca la presenza di un padre depres-so, che le trasmette tristezza. Viveva con me, ma poi sono caduto in disperazione. E con immenso dolore, ho preferito stesse con la mamma». «Ho sempre avuto a cuore il bene di mia figlia. Allora, non volevo subisse il mio stato di prostrazione. Ma questo non significa che abbia rinunciato a lei. Anna Lou mi fa felice e io voglio renderla felice. I genitori sono per un figlio come l’acqua e il sole per la pianta: se mancano, la pianta appassisce».
Il popolo di Internet ricorda alcune passate provocazioni di Asia Argento, come il bacio al rottweiler nel film Go Go Tales. Sta dalla tua parte.
«Ringrazio davvero. Ma qui si tratta di stare dalla parte di mia figlia, l’unica che conta».
Il giudice vuole un confronto tra te e la tua ex compagna. L’udienza è stata aggiornata al 29 aprile: ci sarai?
«Sicuro. Con tutto me stesso».
Fin qui l’intervista. Quanto alla piccola Anna Lou, non ha avuto finora vita facile. Nel 2004, Asia decide di trasferirsi in America e una pronuncia del Tribunale per i minorenni di Milano le vieta di portare con sé la figlia. La piccola rimane a Monza con papa Morgan, che all’epoca viene ritenuto il genitore più idoneo e può contare sull’aiuto della madre. Al rientro di Asia, un percorso psicologico di entrambi porta all’affidamento congiunto nel 2007. I giudici stabiliscono che la piccola stia a Roma, purché «collocata» dalla nonna materna Daria Nicolodi: deve cioè vivere stabilmente con lei. L’anno scorso, Morgan racconta al Corriere della Sera quanto importante fosse stata per lui la nascita della bambina. Quasi un’opportunità per risanare le sue ferite di figlio che, sedicenne, aveva dovuto affrontare il suicidio del padre. Genio e fragilità, il pirata della musica si è imposto unicamente con il suo talento. Ha le spalle più larghe di quanto sembri. E, oggi, una ragione di vita in più.