L. fer., Corriere della Sera 15/04/2010, 15 aprile 2010
«DOSSIER ILLEGALI, PROCESSO PER 14»
Per la Procura di Milano l’apposizione di segreto di Stato, formulata dalla Presidenza del Consiglio su richiesta dell’imputato, non mette ugualmente al riparo l’ex numero tre del Sismi, Marco Mancini, dal rinvio a giudizio per le ipotesi di associazione a delinquere, corruzione e rivelazione di notizie di cui è vietata la divulgazione, contestategli nell’udienza preliminare sul dossieraggio illecito praticato dalla Security di Telecom e Pirelli negli anni di Giuliano Tavaroli. Gli argomenti giuridici svolti dai pm Stefano Civardi e Nicola Piacente per sostenere questa tesi innanzi al giudice Mariolina Panasiti «sono quelli ampiamente attesi», ritengono i legali di Mancini, Panella e Lauri, ma «sono argomenti già sconfessati dalla Corte costituzionale e dallo stesso Tribunale di Milano per il processo Abu Omar in materia di segreto di Stato». Alla fine della loro requisitoria (come tutta l’udienza preliminare non aperta al pubblico), i pm hanno ribadito richieste di rinvio a giudizio per 14 indagati, tra i quali l’investigatore privato Emanuele Cipriani, l’ex collaboratore del Sisde Marco Bernardini, l’ex sottufficiale dei carabinieri Angelo Jannone, tutti e tre (Jannone ieri da ultimo) autori di «dichiarazioni spontanee» nelle quali hanno rimproverato all’accusa di non aver approfondito tutte le responsabilità all’interno delle aziende. Altri 16 indagati, compresi Tavaroli e le persone giuridiche Pirelli e Telecom, avevano invece già da tempo chiesto di poter patteggiare una pena.
L. Fer.