Angela Pederiva, Corriere della Sera 15/04/2010, 15 aprile 2010
ROSE ROSSE «DI SINISTRA». IL COMUNE DI ZAIA LE TAGLIA
Anche le rose rosse possono essere politica. La giunta leghista di Codognè (Treviso), eletta un anno fa, ha deciso di estirpare il migliaio di fiori rossi piantati negli ultimi dieci anni dalla passata amministrazione di centrosinistra proprio nel comune dove abita il neo governatore del Veneto Luca Zaia. Nelle aiuole a bordo strada le rose rosse saranno sostituite con sassi del Piave. In paese l’hanno già chiamata «la guerra delle rose». Nessun riferimento, in questo caso, ai celebri litigi dei coniugi cinematografici Roses, peraltro imitati nei mesi scorsi proprio qui da una donna che aveva demolito a colpi di ruspa la casa in cui abitava l’ex marito. No, questa volta la disputa è tutta floreale, oltre che politica. Al Corriere del Veneto il sindaco Roberto Bet motiva la scelta «per ragioni di bilancio e di salute», in quanto la spesa per la manutenzione dei fiori non sarebbe sostenibile e le spine comporterebbero il rischio di infezioni per i passanti in caso di cadute sui roseti. «Se quei petali fossero verdi li avrebbero lasciati stare», tuonano però i residenti. Una tesi che fa sua l’opposizione, convinta che il colore rosso disturbi i nuovi amministratori.
Angela Pederiva