Elisa Calessi, Libero 13/4/2010, 13 aprile 2010
LA CADUTA DELLE VECCHIE STALINGRADO
Brucia (e tanto) la sconfitta di Mantova, ultima roccaforte rossa in Lombardia, dove Pier Luigi Bersani, non a caso, aveva scelto di chiudere la campagna elettorale e dove erano andati tutti i big del partito per sostenere il candidato sindaco. Ma fanno male anche le sconfitte a Vibo Valentia, a Tivoli, da dodici anni governata dal centrosinistra, a San Giovanni in Fiore, altro comune calabrese da sempre in mano alla sinistra, a Comacchio, nel ferrarese, che nella storia della Repubblica ha sempre conosciuto sindaci di sinistra. Per non parlare della batosta a Pomigliano d’Arco, sede degli stabilimenti Fiat, culla di tante lotte operaie e perciò cara a un Pd che vuole essere il partito del lavoro. La slavina, insomma, non si ferma. Anche nei 41 comuni impegnati al ballottaggio, il dato che emerge è il generale arretramento del Pd, tanto più scottante perché accade dove prima la destra non toccava palla. Bersani, però, come dopo le Regionali, insiste a guardare il bicchiere mezzo pieno.
RESA DEI CONTI INTERNA
A Davide Zoggia, responsabile enti locali del Pd, ha fatto esprimere «soddisfazione» per quello che definisce un risultato di sostanziale «parità». E Maurizio Migliavacca, a sera, parlava di «segnali di ripresa», sottolineando la conquista di «otto comuni». Dei quattro capoluogo impegnati al ballottaggi due passano al centrodestra (Mantova e Vibo Valentia), uno al centrosinistra (Matera), mentre uno (Macerata) resta per un soffio al centrosinistra. «Ora dobbiamo accelerare», ha detto il segretario dei Pd ai suoi. Ma non c’è dubbio che sabato, alla direzione nazionale, la minoranza vorrà parlare e in modo approfondito di questo risultato.
La novità più significativa è a Mantova, dove il centrodestra espugna il comune dopo 64 anni: Nicola Sodano ha battuto con il 52,18% Fiorenza Brioni, ferma al 47,81%. Merito anche delle divisioni del centrosinistra, dove è scesa in campo una lista civica fatta da Udc ed ex Pd che al primo turno si è presentata da sola e al ballottaggio ha riversato gran parte dei voti sul centrodestra. A Vibo Valentia Nicola D’Agostino stravince su Michele Soriano, ottenendo il 59,2%. Mentre a Matera Salvatore Adduce, Pd, ce la fa per poco, battendo con il 50,3% Angelo Tosto, PdL. Ed è una vittoria di misura a Macerata, dove Romano Carancini, Pd, vince contro il candidato del centrodestra, Fabio Pistarelli, con il 50,29%.
NORD TUTTO A DESTRA
In Lombardia, contando anche i comuni non capoluogo, finisce cinque a tre per il centrodestra. Oltre a Mantova e Vigevano,
cambia colore Bollate, dove Stefania Ronchi Lorusso, PdL, ha sconfitto il sindaco uscente del Pd, Carlo Stelluti. Il centrodestra conquista Trezzano sul Naviglio, dove la giunta uscente era di centrosinistra e Parabiago. Il centrosinistra recupera con la vittoria a Corsico, a Saronno in provincia di Varese e soprattutto a Cologno Monzese, sede di Mediaset. Una soddisfazione simbolica che, però, non basta a cambiare il segno: con la perdita di Mantova si conclude l’azzeramento del Pd al Nord. In Piemonte, per esempio, si conferma il cambio di vento che ha portato Roberto Cota alla guida della Regione: il centrodestra conquista Valenza, comune in provincia di Alessandria, storicamente guidato dal centrosinistra (Sergio Cassano è stato eletto con il 57,8% dei voti).
PERSA ANCHE TIVOLI
Altra batosta per il centrosinistra si consuma a Tivoli, dove Sandro Gallotti, PdL, ha battuto con il 53,6% il candidato del centrosinistra, Marco Vincenzi, chiudendo un decennio di giunte di centrosinistra. Si consola il Pd con Grottaferrata, dove Gabriele Mori, centrosinistra, è stato eletto sindaco sia pure per un soffio, con il 50,6% dei voti. Non va meglio sotto il Lazio. Il PdL stravince nei 12 comuni campani chiamati ai ballottaggi. La conquista più importante è a Pomigliano d’Arco, sede degli stabilimenti Alenia e Fiat, dove Lello Russo, PdL, vince con il 55,5%, sbaragliando l’avversario del centrosinistra. Il centrodestra, però, si afferma anche in altri comuni del napoletano: Arzano, Bacoli, Sant’Anastasia, Sorrento, Terzigno. Prevale a Castel Volturno, nel casertano, a Cava dei Tirreni, nel salernitano, a Castellammare di Stabia, dove è battuto il sindaco uscente del Pd, Salvatore Vozza. Altra sconfitta che fa male al centrosinistra è quella che si consuma a San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza, comune guidato per decenni da giunte rosse: ha trionfato con il 64,48% Antonio Barile (Pdl-Udc) contro Giuseppe Belcastro (PdPsi-Socialisti uniti). In Puglia passa al centrodestra Cerignola. Mentre il centrosinistra vince a Pietrasanata, in provincia di Lucca, dove Domenico Lombardi, con il 56,83% conquista un comune finora governato dal centrodestra. Resta rossa Lamezia Terme, dove è stato confermato il sindaco uscente. Mentre a Eboli Martino Melchionda, sostenuto da Pd e Api, ha vinto contro Massimo Cariello, appoggiato da Udc, Idv e Prc. Si conferma la disaffezione per il voto: è andato a votare il 58,7% degli aventi diritto contro il 74,3% del primo turno.
La Mappa
MANTOVA
Cade dopo 64 anni la roccaforte rossa Mantova. Il nuovo sindaco è Nicola Sodano appoggiato da Lega Nord e PdL, che al ballottaggio ha sconfitto la rivale Fiorenza Brioni.
LE ALTRE SCONFITTE
Il centrosinistra ha perso anche a Vibo Valentia, Tivoli (dopo 10 anni di centrosinistra), San Giovanni in Fiore, Comacchio e l’altra roccaforte: Pomigliano d’Arco. Clamorosa l’affermazione a Castellammare di Stabia, dove è stato sconfitto il sindaco uscente del Pd.
DOVE HA TENUTO
Il centrosinistra ha strappato al centrodestra il Comune di Matera, mentre quello di Macerata è rimasto alla sinistra per un soffio.