GUGLIELMO BUCCHERI, La Stampa 14/4/2010, pagina 49, 14 aprile 2010
METTI DENTRO COLLINA
(+scheda) -
Questione di griglie, arbitri e sorteggio. C’è un filo conduttore che lega la stagione di Calciopoli più di altri ed è presente oggi come 4 anni fa. Cambiano gli interpreti, il prodotto è simile, a mutare sono le sfumature che per qualcuno assumono il peso di un macigno. Accade, così, che ieri nell’aula 216 del tribunale di Napoli l’affondo della difesa di Luciano Moggi sia stato più forte proprio sul campo delle griglie, ovvero sulla composizione delle fasce dei direttori di gara da assegnare alla sfide più delicate del campionato: funzionava in questo modo nell’era pre Calciopoli e, nel maggio del 2006, in trappola cadde il grande imputato Moggi. In un’intercettazione, l’ex direttore generale della Juve fu ascoltato dai carabinieri mentre parlava con il designatore Bergamo di chi avrebbe messo nella griglia più nobile. La voce dei due fece il giro del mondo, Moggi cominciò il suo giusto calvario (stessa sorte per Bergamo) e sull’Italia cadde la mannaia dello scandalo.
Questione di griglie, dunque. Così parlavano Moggi e Bargamo, ma così parlavano anche Bergamo e l’allora presidente dell’Inter, Giacinto Facchetti. La novità è rumorosa, l’intercettazione portata in aula dai legali di big Luciano ha l’effetto immediato di far tentennare l’inquirente di Calciopoli, il tenente colonnello Attilio Auricchio, ma non solo. «Perché non avete trascritto questo colloquio?»; e, ancora: «Perché questa intercettazione non compare quando per una simile, ma meno grave, tv e giornali ci hanno messo all’indice per anni?», chiede l’avvocato Paolo Trofino, uno dei difensori di Moggi. In aula c’è Auricchio che ricostruisce la sua indagine, che apre e chiude il pc fino alla replica. «L’abbiamo trascritta. Sì, ma ritenuta non rilevante...», dice il tenente colonnello.
Moggi che parla con Bergamo aprì la stagione dello scandalo. Bergamo che parla con Facchetti è novità di ieri anche se la chiacchierata ha la data del 26 novembre del 2004. Facchetti: «Senti per domenica allora?». Bergamo: «Senti per domenica facciamo un gruppo di internazionali perché non vogliamo rischiare niente quindi sono lì e tutti e quattro possono fare la partita c’è...». Facchetti: «Vabbè ma metti Collina». Questo è l’incipit della trascrizione, ma questo è il terreno dove la famiglia dello scomparso ex presidente dell’Inter non può accettare la sfida. «Siamo in presenza - così Gianfelice Facchetti, uno dei quattro figli del campione nerazzurro - di una falsificazione dei fatti, grave, vergognosa oltre che lesiva della memoria di mio padre. La trascrizione attribuisce a papà il nome di Collina che, invece, pronuncia Bergamo: la mia famiglia chiede agli organi competenti, sportivi e non, una posizione decisa e definitiva sulla vicenda». L’audio inganna: questa la versione della famiglia Facchetti. «La telefonata - replica Trofino - l’hanno ascoltata i nostri tecnici e per loro la voce che dice Collina è quella di Facchetti. Aspettiamo cosa trascriverà il perito del tribunale. Un nostro eventuale imbarazzo? Tutti rispettano la memoria di Facchetti, io per primo, ma Moggi è stato massacrato per 4 anni per la storia delle griglie ed ora è dimostrato che lo facevano anche altri...». Quel 26 novembre di sei anni fa, Bergamo e Facchetti parlarono di qualcosa che, sostengono gli avvocati dell’Inter, non avvenne mai come la modifica della griglia in esame. Facchetti: «Con Bertini abbiamo avuto qualche problemino anche l’anno scorso a Torino». Bergamo: «Semmai sfortunatamente fosse così ci parlo, perché anzi, semmai è meglio ti devo dire capito...». Facchetti: «Non lo so volevo dirtelo, qualche problemino l’abbiamo avuto».
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IL CONFRONTO
Moggi chiama Bergamo
il 9 febbraio 2005
MOGGI: «Io ci ho messo (in griglia, ndr) Bertini»
BERGAMO: «Uh...».
MOGGI: «Paparesta che ritorna».
BERGAMO: «No, Paparesta non ritorna».
MOGGI: «Ritorna venerdì... Bertini, Trefoloni, Paparesta, Racalbuto, ci avevo messo Tombolini, però Tombolini poi ha fatto casino con la Lazio...».
BERGAMO: «Rodomonti al posto di Tombolini, no?»
MOGGI: «O Rodomonti al posto di Tombolini, va pure bene».
BERGAMO: «Allora s’è fatta uguale, vedi».
MOGGI: «Può darsi pure che io mi sbaglio, io pure c’ho della gente da tené sotto, no? Se tu per esempio non punisci Collina e Rosetti, gli altri sono tutti autorizzati...».
BERGAMO: «Ma io infatti Collina e Rosetti non ce li ho mica messi».
Facchetti chiama Bergamo
il 26 novembre 2004
FACCHETTI: Senti per domenica allora?
BERGAMO: Senti per domenica facciamo un gruppo di internazionali perché non vogliamo rischiare niente quindi sono tutti lì e tutti e quattro possono fare la partita. C’è...
FACCHETTI: Vabbè ma metti dentro (Collina)
BERGAMO: (Collina) Ma tutti internazionali Giacinto, così per lo meno non c’è discussione...Perché c’è dentro... Collina, Paparesta, Bertini c’è dentro Rodomonti
FACCHETTI: Con Bertini abbiamo avuto qualche problemino anche l’anno scorso là a Torino... anche altre partite abbiamo avuto qualche problema con Bertini...
BERGAMO: se mai sfortunatamente fosse così, ci parlo, perché anzi, se mai è meglio, ti devo dire, capito...