Frammenti, 14 aprile 2010
Tags : Filippo Botteri
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BOTTERI
Filippo"
2007
• BOTTERI Filippo Vedi anche sch. 197859
Cruciale ora la perizia psichiatrica di Filippo Botteri, reo confesso del delitto, attesa per il 24 gennaio. Giuseppe Oddo
Fonte: Il Sole 24 Ore 21/01/2007, Giuseppe Oddo
• BALDI Marco Bazzano (Bologna) 28 giugno 1956. Complice di Filippo Botteri ed Emilio Toscani nel rapimento che costò la vita al finanziere Gianmario Roveraro (24 maggio 1936-6 luglio 2006).
L’idea di rapire il finanziere era venuta a Botteri, un promotore finanziario di Parma.
L’uomo era in grave difficoltà economica per un affare immobiliare proposto da Roveraro e finito con un buco di alcuni milioni. Eravamo agli inizi del 2003 e Botteri, messo alle strette dai suoi clienti, avrebbe iniziato a pressare il finanziere milanese per rientrare in possesso del suo denaro. Una richiesta che Roveraro avrebbe sempre respinto fermamente. Il rapimento, stando al piano, doveva permettere alla banda capeggiata da Botteri di ottenere il denaro.
Secondo la ricostruzione della procura di Milano, il finanziere fu colpito con un colpo di pistola dallo stesso Botteri, poco prima di essere rilasciato, la sera del 6 luglio. Una minaccia di troppo sarebbe costata la vita al banchiere. La possibilità di essere denunciato alle forze dell’ordine avrebbe indotto il promotore finanziario parmigiano a sparare al sequestrato. Dopo il suo arresto Botteri ha fornito versioni contrastanti, sostenendo in realtà che quello di Roveraro era un sequestro concordato. Ipotesi che non è mai stata ritenuta attendibile. [...]»
Fonte: Emilio Randacio, ”la Repubblica” 7/7/2007.
2006
• Gli inquirenti sono certi che Roveraro è stato nascosto in un posto sicuro, forse un cascinale, dopo un viaggio sulla Megane di Filippo Botteri. […]
Il consulente finanziario di Parma che odiava il suo ex socio [Roveraro] in affari per un business andato storto nel quale, a suo dire, aveva perso due milioni e mezzo di euro.
Botteri, il ”regista” del sequestro, a raccontarlo: ”Lo avevamo legato e gli avevamo coperto gli occhi con una mascherina. Avevo paura. Per evitare che qualcuno lo vedesse nell’auto, avevo tirato giù le tendine del lunotto e dei finestrini posteriori”.
Per queste telefonate, l’ostaggio non usa un cellulare, ma il sistema Skype accessibile solo con un pc. Per questo si pensa che Roveraro fosse nascosto in un furgone. […] Un furgone grigio [...] è stato notato a Fidenza, nel Parmense: qualcuno in paese dice di aver riconosciuto a bordo Filippo Botteri e gli altri due complici di questo sciagurato sequestro di persona, Emilio Toscani, che ha una casa nei pressi di Citerna, a poche centinaia di metri dal luogo dove è stato ritrovato il corpo, e Marco Baldi, il probabile ”carceriere”. [...]».
Fonte: Carlo Gulotta, ”la Repubblica” 24/7/2006).
• Ammazzato con un colpo di pistola alla testa, poi fatto a pezzi. L’assassino ha confessato: è Filippo Botteri, 43 anni, piccolo faccendiere che girava in mercedes e tentava di far soldi speculando qua e là (in questo aiutato dalla madre, una bella signora che aveva imparato per bene la finanza facendo la bancaria). Quando lo hanno arrestato, ha detto che Roveraro gli aveva fatto perdere due milioni e 600 mila euro in una speculazione sbagliata e che, sequestrandolo, aveva cercato di recuperare i soldi. […]
Botteri aveva due complici, finiti dentro anche loro.
Fonte: Giorgio Dell’Arti 17/7/2006
• La vita di Botteri Laetitia o Letizia nota Titti, ex ragazza madre oggi sui 70 anni; la mamma di Filippo, il «bamboccione» assai perbene che ha massacrato Gianmario Roveraro;
Fonte: Corriere della Sera 25/07/2006, pag.19 Luigi Offeddu