Il Sole-24 Ore 14/4/2010;, 14 aprile 2010
CHI AD ADRO HA PERSO LA BUSSOLA
Se ne parla da giorni, ma a questo punto serve un riassunto delle puntate precedenti. Adro (Brescia), 6.400 abitanti, profondo Nord affluente. Giorni fa, il sindaco decide di escludere dalla mensa della scuola elementare 24 bambini: le famiglie, in gran parte immigrate, non pagano la retta. Volano parole grosse, razzismo, discriminazione, insomma l’Italia di ringhiera scopre - per l’ennesima volta - che la ringhiera non c’è più. Poi il colpo di scena. Un "anonimo benefattore" mette quanto serve di tasca sua. E arriva la sorpresa. Le madri che hanno pagate le rette non ci stanno. Tirano fuori argomenti di legge, vestono la stizza di tecnicismi. La mensa non è un servizio, accedervi non è obbligatorio.C’è qualcuno che ha pareggiato i conti con il suo portafoglio, a titolo di beneficenza? Non doveva. Perché, sottintendono, così si distruggono le regole. Innazitutto quella che suona più o meno così: io lavoro, guadagno, pago e pretendo. Se paga qualcun altro salta tutto, vanno a mare le distanze, crollano i punti cardinali delle differenze. L’Italia di ringhiera non c’è più. C’è un paese che, di fronte alla generosità, perde la bussola.