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 2010  aprile 14 Mercoledì calendario

IL FOGLIO ARTICOLI - IL PRESTITO EUROPEO? UN VERO AFFARE

Ancora non si sa se mai sarà attivato il piano europeo di prestiti bilaterali alla Grecia per un totale, quest’anno, di 30 miliardi. Una cosa però è sicura: se mai scatterà, più che un’operazione di solidarietà europea sarà un buon affare per chiunque allargherà i cordoni della borsa. Altro che costo per i cittadini-contribuenti dell’area euro.
In soldoni la Germania, che qualora Atene battesse cassa si è impegnata ad erogarle 8,37 miliardi di euro rimborsabili in tre anni al tasso del 5%, ci guadagnerebbe quasi 622 milioni. Con un importo inferiore, 6,3 miliardi, la Francia incasserebbe un rendimento di oltre 465 milioni. Concedendo 5,5 miliardi, l’Italia avrebbe un ritorno di quasi 356 milioni. Infine la Spagna, per fermarci alle maggiori economie di Eurolandia, vedrebbe lievitare il suo credito da 3,66 miliardi di oltre 223 milioni.
«E vogliono farla passare per solidarietà alla Grecia. Ma dove, ma quale? Al massimo sono prestiti ben remunerati. La realtà è che, temporeggiando ed esponendola agli assalti della speculazione, l’Europa ha messo in croce la Grecia facendole pagare prezzi che le potevano essere risparmiati » accusa Sergio Cofferati. Oggi eurodeputato e capogruppo dell’Alleanza dei Socialisti e Democratici, è stato lui che, con puntiglio, ha chiesto e ottenuto il calcolo del dare e dell’avere per smascherare la millantata solidarietà di un’Europa che invece, dice amaro, interpreta sempre meno il suo vecchio ruolo e davanti alle incertezze sembra sempre più accentuare i suoi aspetti negativi.
Nessuno nega, naturalmente, che la Grecia i suoi guai se li sia andata a cercare, che senza truccare i conti non avrebbe avuto le carte in regola per entrare nell’euro e che ora sia condannata a una dolorosa ma inevitabile traversata nel deserto per ritrovare conti in ordine e un’economia competitiva. Il problema è un altro, sottolinea Cofferati, è cioè «far credere ai cittadini che dovranno fare sacrifici per Atene, pagando nel caso degli italiani 92 euro a testa come hanno scritto molti giornali, quando invece non è proprio così ». Perché? Perché in fondo anche quella europea nei confronti della Grecia è una manovra per certi versi con "trucco" incorporato. Nessun aiuto degno di questo nome ma prestiti a tassi remunerativi perché se è vero che il 5% è inferiore al 6,44 che attualmente costa ad Atene approvigionarsi sui mercati, è altrettanto vero che oggi la Germania si finanzia all’1,33, la Francia all’1,35, l’Italia all’1,81, la Spagna all’1,98. Lo spread tra i tassi è tutto grasso che cola a favore di chi presta denaro alla Grecia a condizioni che tutto sono fuorché benevole. E di sicuro meno di quelle che saranno offerte dal Fmi.
Detto questo, non si può ignorareil rischio che la situazione finanziaria di Atene comporta sul medio e lungo termine. E che ovviamente ha un prezzo. Né la preoccupazione di scoraggiare il contagio ellenico dentro Eurolandia. Però, per favore, nessuno si stracci le vesti in Europa. Non pare proprio il caso. Almeno per ora.