Francesco Piccolo, lཿUnità 12/04/2010, 12 aprile 2010
CORSIVI - C’è
un’ammirazione plebiscitaria nei confronti della Lega, giustificata dai risultati elettorali sempre in crescita. Pare che sia l’unico vero partito di questi anni, che abbia scuole di formazione come il vecchio buon Partito Comunista, che sappia essere amata dai ricchi e dai poveri, e che nonostante l’anima razzista mostri una certa generosità con le razze diverse. Proviamo a vederla da un altro punto. La ragione fondante della sua esistenza è il federalismo. Infatti, con l’obiettivo del federalismo, è stata capace di accettare ogni tipo di alleanza e alla fine ha stretto un patto di ferro con Berlusconi. Intanto il consenso è cresciuto e cresciuto, perché la grande riforma federale era (è) sempre più vicina, davvero a un passo, manca pochissimo. Ma non arriva mai. A dire la verità, quelli della Lega sembrano piuttosto tonti, perché sono anni che sono vicini alla riforma federale, legislatura dopo legislatura, e finora, nella sostanza, l’unica cosa che vorrebbero ottenere non l’hanno ottenuta. Non ancora. E per ottenerla, visto che è a un passo (da anni), continuano a concedere in cambio all’alleato ulteriore disponibilità a ogni tipo di legge utile al premier e a ogni tipo di riforma. Ogni volta, per fare l’ultimo passo, devono pagare un prezzo. Lo pagano, ma scoprono poi che manca un altro ultimo passo.
Per dire: con le stesse percentuali di voto, il partito socialista di Craxi aveva stretto un patto con la Democrazia Cristiana. E si era preso il Paese, tutto e subito.