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 2010  aprile 13 Martedì calendario

DOMANDE E RISPOSTE : CALCIOPOLI, LE NUOVE INTERCETTAZIONI

Le nuove intercettazioni
La stagione di Calciopoli sembra non finire mai. Come mai se ne riparla?
Tutto nasce dalle nuove intercettazioni che i legali di Luciano Moggi hanno sbobinato e reso pubbliche. Rivelazioni che la difesa dell’ex direttore generale della Juve ha intenzione di far entrare nel procedimento penale in corso a Napoli come prove per dimostrare che nel mondo del calcio era abitudine diffusa un certo comportamento. Ovvero che non esisteva un «sistema Moggi», tesi dell’accusa.
Perché dopo quattro anni sono uscite nuove intercettazioni?
Delle 171 mila telefonate intercettate, nell’indagine dei carabinieri ne sono entrate solo una parte, quella ritenuta rilevante e, secondo gli inquirenti, più strettamente collegata a Luciano Moggi.
Chi sono i nuovi protagonisti delle telefonate?
Nelle conversazioni rese pubbliche dai legali di Moggi i maggiori riferimenti sono a colloqui fra l’allora presidente dell’Inter, Giacinto Facchetti, e i due designatori dell’epoca, Bergamo e Pairetto. Alcune intercettazioni, fra gli altri, coinvolgono anche Massimo Moratti.
Qual è la strategia difensiva dei legali di Moggi?
L’obiettivo è dimostrare che anche società come l’Inter intrattenevano rapporti con i vertici arbitrali. Il club nerazzurro è sempre rimasto fuori da Calciopoli, sia per quanto riguarda la giustizia sportiva, sia per quella ordinaria. Dimostrando che il mondo del calcio non era controllato da un «sistema Moggi», per la difesa verrebbe immediatamente a cadere l’accusa di associazione a delinquere con cui l’ex direttore generale della Juve è imputato a Napoli: se parlavano tutti con tutti, non poteva esistere quella che è stata presentata dall’accusa come una cupola, è la linea difensiva di Moggi.
Cosa può accadere oggi in aula a Napoli?
Il pool difensivo di Moggi presenterà richiesta di acquisizione agli atti delle nuove rivelazioni fino ad ora in suo possesso. Spetterà, poi, al presidente del collegio giudicante Teresa Casoria prendere una decisione e, semmai, nominare un perito del tribunale per trascrivere le telefonate inedite. I legali di Moggi fanno sapere che, oggi, in aula porteranno solo la parte più rilevante delle intercettazioni per ora sbobinate.
Qual è stato in queste ore l’atteggiamento dei pm?
L’accusa nel procedimento penale in corso a Napoli ha fatto sapere come si sia in presenza di una volontà di disinformare l’opinione pubblica sui fatti realmente accaduti quattro anni fa. Oggi, in aula il colonnello Auricchio, colui che dirigeva l’indagine nel 2006, verrà sottoposto al nuovo controesame dei legali di Luciano Moggi.
 pensabile una revisione dei processi sportivi?
La posizione della Federcalcio è chiara, il cammino già tracciato. Domani il pm del calcio Stefano Palazzi aprirà ufficialmente un’inchiesta perché le intercettazioni in mano alla difesa di Moggi saranno entrate comunque nel processo di Napoli anche qualora il giudice Casoria decidesse di non ammetterle come prove. I verdetti dell’estate del 2006 non verranno toccati, ma, se i fatti nuovi venissero valutati di una certa rilevanza, le responsabilità potrebbero allargarsi a protagonisti fino ad ora sempre estranei a Calciopoli.
In che termini è ipotizzabile il coinvolgimento di nuovi attori?
Il confine su eventuali, nuove, responsabilità, lo segnerà la prescrizione che per fatti accaduti prima del primo luglio 2007 (data dell’entrata in vigore del nuovo codice di giustizia sportiva) è di due anni per i club e quattro per i dirigenti. Tradotto, se, come pare, le intercettazioni inedite non vanno oltre il 30 giugno 2005, il tutto è coperto da prescrizione.
Stesso discorso per la possibile revoca all’Inter dello scudetto 2006?
La strada per arrivare ad un’eventuale revoca dello scudetto assegnato all’Inter dall’allora Commissario straordinario della Figc, Guido Rossi, nel luglio del 2006 passa solo attraverso una sentenza della giustizia sportiva. Solo in presenza, infatti, di una sentenza il presidente federale Giancarlo Abete prenderebbe in esame l’ipotesi di revocare il titolo.
Perché, invece, per la difesa di Moggi è possibile aggirare i tempi di prescrizione?
La loro tesi è quella della reiterazione del reato sportivo. Nel caso di Moratti, ad esempio, i legali di Moggi sostengono la tesi secondo la quale il presidente dell’Inter ha continuato a mentire sui suoi rapporti con i designatori arbitrali durante e dopo Calciopoli palesando una chiara violazione della lealtà sportiva, ovvero dell’articolo 1.