F.SP., La Stampa 13/4/2010, pagina 30, 13 aprile 2010
PRIMA BROKER POI GELATAIO E ORA LA BORSA
Si chiama Christian Oddono, ha 40 anni, è nato a Verona. In tasca ha una laurea alla Bocconi e ieri si è presentato al convegno Aspen di Cernobbio per parlare della sua parabola londinese: da uomo di finanza a gelataio. Con un prossimo, possibile, ritorno alla Borsa, in veste di imprenditore di successo. Nel convegno si parla, tra l’altro, dei mali dell’Italia, della meritocrazia che latita e della burocrazia che straripa. E Oddono, ancora una volta, riesce a stupire la platea.
Lui arriva a Londra nel 1995, trova lavoro in una società che si occupa di finanza, Actinvest. Fa l’analista e, col tempo, nel ”93 diventa il capo della ricerca, alle prese con i titoli e la Borsa. E’ un italiano nella City, insomma. Nel 2004 gli salta un grillo in testa: «E’ stato uno sfizio, quasi un gioco», dice. «Mi son detto: possibile che in Italia ci siano 32 mila gelaterie e in Gran Bretagna solo 250?». E allora, via. Primo passo, fondare la società, la «Oddono’s Gelati Italiani». E scopre che a Londra è un gioco da ragazzi.
«Ho creato una Ltd, l’equivalente di una Srl - racconta Oddono -. Ho speso 50 sterline e messo una sterlina come capitale. Dopo tre giorni mi sono arrivati a casa tutti i documenti». Ormai lo sa, «quando racconto queste cose in Italia restano tutti a bocca aperta». Come quando dice che ha fatto tutto su Internet.
Quando poi ha chiesto il rimborso dell’Iva per gli investimenti fatti prima di aprire l’attività, la risposta, con l’assegno «da migliaia di sterline», gli è arrivata «nel giro di dieci giorni. Perché ciò che è possibile in Inghilterra non lo è in Italia?», si chiede. Fatto sta che nel 2007 la sua Oddono’s viene nominata «migliore gelateria del Regno Unito». Un anno dopo Oddono lascia Actinvest per i gelati.
Partita da un negozio a South Kensington, la sua Oddono’s (il motto: «La vita è troppo breve per mangiare un cattivo gelato») conta oggi 15 punti vendita nel Regno Unito. Ora pensa a fare il salto in altri Paesi («ma non in Italia») e tornare al vecchio amore: la Borsa. «Sì - dice Oddono - in futuro pensiamo di quotarci. In Italia? Possibile, anche se a Londra è meglio perché gli investitori ci conoscono già».