Giuseppe Spatola, Corriere della Sera 14/04/2010, 14 aprile 2010
«SCIOPERO DELLA RETTA» CONTRO IL BENEFATTORE DELLA MENSA
ADRO (Brescia) – Molti, adesso, alla mensa della scuola elementare lo chiamano il «benefattore». Ma altri, «irriducibili della legalità», protestano, e hanno indetto lo «sciopero delle rette». L’anonimo imprenditore di Adro che ha saldato il conto della mensa per le famiglie morose, evitando a 24 alunni il digiuno forzato, è riuscito a scuotere molte coscienze dei suoi compaesani e non solo. Basta scorrere i commenti pubblicati dal sito del Corriere.it per capire come quei 10mila euro versati nelle casse del Comune, guidato dal leghista Oscar Lancini, abbiano mosso gli animi. « la dimostrazione che in Italia ci sono ancora delle persone perbene», scrive Vincenzo di Buccinasco. « un angelo», chiosa Andrea da Pordenone.
Una forte eco del gesto del «benefattore si è registrata anche a Montecitorio. «Perché noi parlamentari non ci siamo accorti o siamo rimasti insensibili?» si è chiesto Bruno Cesario, deputato di Alleanza per l’Italia, in una lettera aperta a Fini.
Ma l’inaspettato quanto efficace gesto di generosità in paese ha riaperto il fronte delle polemiche. Ieri mattina 200 genitori «dissidenti» (così si sono definiti) hanno dichiarato lo «sciopero della retta», schierandosi al fianco del sindaco padano nel sostenere la linea «mangia solo chi paga».
«Poiché la mensa non è un servizio’ si legge nella petizione dei genitori presentata in Comune – non è obbligatorio accedervi. Mentre è obbligatorio pagare per mangiare. Così o pagano tutti o non pagherà più nessuno». Linea dura sostenuta ad oltranza dal primo cittadino di Adro: «Si fa l’elemosina per levarsi dinnanzi il miserabile che la chiede’ Lancini cita Cesare Pavese e poi attacca ”. Quell’imprenditore non ha risolto il problema, lo ha solo rimandato a settembre. E adesso altre 200 famiglie non pagheranno più la retta. I conti, alla fine, li manderò tutti a quel sedicente benefattore».