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 2010  aprile 13 Martedì calendario

FELLINI - LA FEMMINISTA E IL MAESTRO "COS HO SEDOTTO FEDERICO"

Negli anni ”70 la scrittrice Germaine Greer ebbe un amore breve, movimentato e intenso con Federico Fellini. Questa passione, troppo «ginnica» per la signora, venne consumata tra la Toscana e Cinecittà, dove il regista governava la sua troupe urlando imperioso all´altoparlante «come se fosse stato Dio». la Greer a riferircelo, con compiaciuta ineleganza, in un articolo appena uscito sul Guardian: «Voleva darmi un ruolo in Casanova e siamo finiti a letto insieme», spara il titolo. E subito spiega come in un volo Londra-Sydney si è trovata davanti le immagini del film Nine, ispirato all´autobiografico Otto e mezzo: indispettita dalla visione poco convincente di Daniel Day-Lewis nel ruolo del mitico regista, questa donna dura e controversa, premiata dal successo di L´eunuco femmina, libro che nel ´70 divenne una bibbia per il femminismo, ha deciso di offrire al mondo il «suo» Fellini.
Il loro primo incontro avviene nel ´75, «nel giorno più caldo dell´anno»: la florida Germaine, interpellata a Roma per Casanova, si presenta a Federico in modo provocante, con abito di stoffa lieve e appiccicata al corpo nudo, secondo quanto ci racconta con tono coquette. Lui va a trovarla nella sua casa di Cortona: quando arriva (in Mercedes blu) avverte l´autista di venirlo a prendere il mattino dopo. Ipocondriaco, salutista e «già sotto beta-bloccanti», segnala feroce la Greer, chiede riso in bianco, non beve alcolici, s´infila nel lettone di lei con un pigiama di seta e chiama più volte per salutini rapidi la moglie Giulietta. Trova spaventoso che Germaine dorma con le finestre aperte, e quando nella stanza irrompe un pipistrello è in preda al panico, ansima e ha il cuore che batte all´impazzata. Quale viltà, pare suggerirci la nostra testimone. La relazione non va avanti a lungo «perché io non ero sempre disponibile alle sue chiamate», afferma vanesia la scrittrice. Infine lo condanna, lapidaria: «Di atleti del sesso ce ne sono tanti e a buon mercato. Per molti aspetti Fellini era un genio. Non mi auguro di incontrarne altri come lui». Insomma l´amore, per lui, era mera ginnastica.
 un´altra (acidula) voce che s´aggiunge a quelle del nutrito coro di amanti di Fellini, sedicenti o comprovate, dichiarate o sospettate: da Sandra Milo, che ci martella dagli anni Ottanta (quando scrisse per Rizzoli Caro Federico) con la sua aneddotica sessual-sentimentale sul regista, alla vera compagna segreta di una vita Anna Giovannini, detta «la Paciocca», quasi una moglie parallela per Federico, la quale, negli anni Novanta, volle uscire allo scoperto per rivendicare il proprio ruolo al fianco di Fellini per ben trentasei anni. Molto s´è detto (ma il gossip manca di conferme) dell´attrazione del glorioso cineasta per la leggendaria Anitona, e qualche oscura attricetta in cerca di riflettori ha voluto sbandierare ai giornali, soprattutto dopo la morte dell´autore della Dolce Vita, incontri piccanti e nomignoli da alcova meritati sul campo. La stessa Greer, già dieci anni fa, ci tenne a ricordare «le notti a casa mia in Italia col mio amante Federico Fellini» (intervista riportata da Repubblica nel marzo del 2000). Pare una vendetta collettiva molto femminile (e ben poco femminista) verso un uomo troppo preso dal suo talento per farsi catturare davvero.