ROBERTO PETRINI, la Repubblica 13/4/2010, 13 aprile 2010
TASSE, NON C´ SPAZIO PER I NUOVI FALDONI 20MILA RICORSI A RISCHIO - ROMA
Ventimila processi tributari rischiano di andare al macero: nessun giudizio, nessuna sentenza. La V Sezione della Corte di Cassazione che si occupa della giustizia tributaria potrebbe rigettarli, ovvero rimandarli al mittente. Nessun giudizio: né per lo Stato che è il titolare dell´80 per cento dei ricorsi contro contribuenti infedeli, né per i contribuenti stessi che sentendosi ingiustamente accusati di evasione hanno la forza di ricorrere fino in Cassazione.
Qual è il motivo di questa ennesima vicenda di cattivo funzionamento della macchina della giustizia? Sembra paradossale ma è, semplicemente, un questione di archivio. O meglio: di malfunzionamento delle strutture della giustizia tributaria e, in buona sostanza, di cattiva organizzazione. Forse per mancanza di risorse.
Ecco come si è giunti al crack della giustizia fiscale.
La V Sezione tributaria della Cassazione, tribunale ad hoc per le questioni fiscali, dove arrivano i processi dopo il passaggio nelle Commissione provinciali e regionali, non ha più spazio per archiviare i voluminosi faldoni (ogni processo di durata decennale può averne fino a tre o quattro come supporto di documentazione) che contengono i ricorsi provenienti dalle Commissioni Regionali. Le polverose stive della Cassazione sono piene? Si è deciso - a quanto si dice all´Avvocatura dello Stato - di non accettare più i fascicoli e di far sapere alle «cancellerie» delle Commissioni regionali che è pure inutile inviarli. Tanto non c´è spazio.
Fin qui, una ordinaria storia di burocrazia che affoga tra le carte, come spesso succede anche nella giustizia civile. Tuttavia stavolta la disfunzione è stata istituzionalizzate e, per così dire, legalizzata. Il 29 ottobre del 2009 la V Sezione tributaria della Corte di Cassazione si è riunita per esaminare un ricorso e, mancando il fascicolo, lo ha dichiarato «improcedibile». Il principio è semplice, quanto rischioso: visto che non ci sono i documenti, la Corte non può pronunciarsi e dunque rigetta il ricorso. Sia del Fisco che dei singoli contribuenti.
La conseguenza potrebbe essere disastrosa: l´ordinanza apre legittimamente la strada ad una soluzione simile per tutti gli altri processi pendenti. Una deflazione dei ricorsi iperveloce che potrebbe avvenire in poche udienze e che cancellerebbe circa 20.000 processi tributari in attesa di giudizio da parte della Cassazione, dopo essere passati per commissioni provinciali e regionali. Una soluzione rapida ma che trova la ferma opposizione degli avvocati: «Semplicemente i cittadini vengono privati del diritto ad avere giustizia», commenta Gregorio Leone, dello Studio Leone-Torrani e Associati specializzato in materia tributaria e doganale.
Ma forse neanche la ghigliottina sui processi basterà, perché i ricorsi stanno aumentando in modo vertiginoso e al 31 dicembre 2009 - secondo i dati del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria - sono cresciuti del 6,9 per cento, rispetto all´anno precedente, toccando la vertiginosa quota di 665.881.