CONCHITA SANNINO, la Repubblica 13/4/2010, 13 aprile 2010
QUATTRO COLTELLATE, ELISA MOR DISSANGUATA - SALERNO
Elisa morì per dissanguamento. Si spense lentamente dopo le coltellate inflitte dal suo assassino. Almeno quattro. Alla coscia, al bacino, forse anche a una spalla, secondo quello che racconta, oggi, l´unico "alleato" della giustizia: il suo cadavere, in parte mummificato. L´agonia durò alcune ore, ma è difficile quantificare il tempo di una fine disumana. L´unica certezza, che oggi rappresenta un importante passo giudiziario verso la ricerca del colpevole, è in quest´immagine. Una ragazzina di appena sedici anni si trovò da sola, in cima a una chiesa, sotto la lama del suo carnefice.
Diciassette anni dopo la sua scomparsa, ecco la scena centrale del giallo agghiacciante su Elisa Claps. Un decisivo squarcio arriva nel giorno del deposito degli atti sugli accertamenti autoptici di ciò che resta di Elisa. Una perizia che viene subito secretata dalla Procura generale di Salerno. Nessuno dei legali e dei periti di parte, almeno per i prossimi cinque giorni, potrà accedere a quegli atti. Sono trascorsi 25 giorni dal ritrovamento "ufficiale" di quella salma nel sottotetto del santuario della Trinità, e già tre mesi - invece - da quel disvelamento di gennaio, in cui un parroco e due donne delle pulizie preferirono glissare sulla scoperta di uno scheletro. Accade tutto nella Potenza borghese, nel cuore del centro storico. Quello che, molti anni fa, si è lasciato alle spalle Danilo Restivo, l´unico indagato per l´omicidio e l´occultamento di cadavere di Elisa, un uomo dalla storia inquietante, ormai residente in Inghilterra.
Ma «Elisa ora ci parla», aveva detto la polizia, poco tempo fa. Dalla consulenza su quei resti, eseguita dal professor Francesco Introna dell´Istituto di medicina legale di Bari, emergono sia le prove delle ferite inferte con una lama, sia l´ipotesi della morte per dissanguamento, fondata su una serie di dettagli su cui si è articolata l´analisi. Ma c´è un altro, importante appuntamento fissato dagli inquirenti per illuminare tutta la scena del delitto e arrivare a incastrare l´assassino.
Domani, al Tribunale di Salerno, comincerà l´incidente probatorio, forse uno dei più complessi che ricordi un processo per omicidio. Si tratterà di esaminare, alla presenza dei periti delle parti, e dei familiari di Elisa, circa cento "reperti", che hanno richiesto al giudice la nomina dei maggiori esperti di varie discipline (dal settore biologico a quello merceologico) per la comparazione del dna. Sotto la lente degli esperti finiscono i campioni di pietre, di pavimento, anche delle tegole che coprivano il corpo di Elisa. E soprattutto peli, capelli, tracce di sangue e altri frammenti raccolti lungo i tre piani che dalla navata della chiesa portano alla scena del delitto, in ben nove sopralluoghi accuratamente svolti dalla scientifica. Un´inchiesta a cui la Procura generale, guidata da Lucio Di Pietro, ha voluto dare un´agenda serrata. Ieri, altro vertice con i magistrati applicati all´inchiesta, Rosa Volpe e Luigi D´Alessio, coordinati dal procuratore Franco Roberti, e Mariano De Luca, Nelle prossime settimane saranno ascoltati numerosi testimoni. Dai primi frequentatori della chiesa, come il responsabile del Centro Newman, alle amiche di Elisa. Fino ai parroci.