Claudia Provvedini, Corriere della Sera 13/04/2010, 13 aprile 2010
MARILYN, MITO AI RAGGI X: ALL’ASTA UNA RADIOGRAFIA
Più spogliata di così, Marilyn Monroe non si era mai vista. A Las Vegas verrà battuta una radiografia del suo torace, ai lati della quale si intravede comunque la rassicurante bellezza nuda dei seni.
Se di Charlie Chaplin, in Svizzera, anni fa vennero messe con successo all’asta foto banali ma che ne mostravano il volto «nudo» dietro la maschera di Charlot, per la diva al platino si è andati oltre. Si è arrivati all’essenza, anzi letteralmente all’osso. La radiografia le è stata presa nel novembre del 1954 all’Ospedale Cedars of Lebabon della Florida, poco prima di girare con Billy Wilder.
Il 26 e 27 giugno al Planet Hollywood Resort and Casino di Las Vegas, la casa d’aste californiana Julien’s Auctions Hollywood Memorabilia proporrà, oltre alla lastra, anche: estratti di conti bancari di Marilyn, assegni da lei firmati, autografi, sceneggiature che le erano state proposte, foto personali e ovviamente legate a film – compresa quella famosissima di Quando la moglie è in vacanza («The Seven Year Hitch» diretto appunto nel ”55 da Wilder) con il vento che le sventaglia la gonna da sotto la grata della metropolitana di New York. Oppure l’altra, in abito di lamé dorato per Gli uomini preferiscono le bionde. Tra gli oggetti feticci, ci sono anche il divanetto dove la faceva sdraiare il suo psicanalista oppure la sedia da lei usata nell’ultimo servizio fotografico, poco prima della morte, sospetta, rimasta nel mistero, di cui torna a parlare proprio in questi giorni di «memorabilia» in vendita Debbie Reynolds: «La vidi il 3 agosto (due giorni prima della morte, nel 1962, ndr), frequentavamo la stessa chiesa – racconta al "Daily Express" ”. Credo che sia stata uccisa perché conosceva troppi segreti. Era dolce e innocente».
L’asta di Las Vegas ne compone ovviamente un ritratto più glamour, fatto di oggetti come il grande accappatoio bianco o le mollette per i capelli che solo su di lei erano sexy, le maracas o l’ampio cappello in paglia.
Non mancano naturalmente abiti firmati, set di valigie, ombrelli... Ma, certo, degno di un grande ammiratore feticista sembra essere soprattutto quel pezzo di plastica, leggermente macabro. Puntando però sul concetto di essenzialità, pare che sarà battuto in coppia con due boccette di fragranza Chanel numero 5, l’unico «indumento» che l’attrice, in un’intervista del ”53, diceva di indossare la notte.
Claudia Provvedini