Massimo Spampani, Corriere della Sera 13/04/2010, 13 aprile 2010
LA PRIMA FORMICA ERA AFRICANA
La formica più antica di cui si abbia traccia visse in Africa 95 milioni di anni fa. La nuova scoperta, dovuta a un team internazionale di venti studiosi, di cui fanno parte anche due ricercatori italiani, fa rivedere quanto ipotizzato finora: che le formiche cioè avessero preso origine in Nord America e in Asia intorno a 92 milioni di anni fa. E invece, come in una sfera di cristallo, pezzi d’ambra del Cretaceo (un momento della storia della Terra dominato ancora dai dinosauri), provenienti dall’Etiopia, i più antichi mai rinvenuti nel continente africano, hanno svelato molti segreti sulle forme di vita, gettando luce sull’evoluzione non solo delle formiche, ma anche di altri gruppi di piante e animali vissuti nel Sud del mondo. Siamo in quel supercontinente dal nome misterioso, Gondwana, che allo smembrarsi della Pangea (l’unico ammasso di terre emerse intorno a 200 milioni di anni fa), comprendeva oltre all’Africa anche il Sud America, l’India, l’Australia, la Nuova Zelanda e l’Antartide (in contrapposizione all’altro supercontinente, la Laurasia, che racchiudeva le rimanenti terre dell’emisfero Nord). L’ambra etiopica è una resina fossile di colore chiaro, in pezzi trasparenti che raggiungono anche i 25 cm di diametro, e fintanto che era fluida colava dagli alberi durante il Cretaceo, diventando la tomba, oggi ancora intatta, di insetti, ragni, funghi, batteri e nematodi rimasti inglobati nell’essudato delle piante.
«Sebbene le formiche siano fossili piuttosto comuni nell’ambra più recente, come quella Dominicana, Messicana e Baltica, risalenti a circa 20-45 milioni di anni fa, questi insetti sono molto rari in ambre più antiche» spiegano Eugenio Ragazzi e Guido Roghi, rispettivamente dell’Università di Padova e dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del Cnr coautori del lavoro insieme a colleghi di Germania, Francia, Austria, Etiopia, Inghilterra e Usa. Ora il nuovo studio apparso sulla rivista americana Proceedings of the National Academy of Sciences, amplia le conoscenze circa l’evoluzione di questi insetti. «E’ il rinvenimento dell’esemplare più antico in assoluto’ continuano i ricercatori – perfettamente conservato nell’ambra africana di circa 95 milioni di anni fa. Si tratta di una formica femmina senza ali e rappresenta una delle maggiori scoperte riguardo questo peculiare e unico tipo di ambra, che espande le nostre conoscenze sulla vita nell’antico continente Gondwana».
Le formiche videro la loro evoluzione in contemporanea con l’espansione delle angiosperme (le piante da fiore, che fino allora erano in numero limitato) ma apparentemente questi invertebrati rimasero in disparte durante l’intero Paleogene (dai 65 ai 23 milioni di anni fa). «Oggi sono invece un gruppo di insetti con un caratteristico sistema sociale che ha consentito loro una enorme capacità di dominanza ecologica’ aggiungono i ricercatori’ tanto che si stima che circa il 25% della biomassa animale in Amazzonia sia rappresentato proprio da formiche».
Massimo Spampani