Frammenti, 12 aprile 2010
Tags : Sergio Billé
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BILLE’
SERGIO"
Sul ritiro della Cgil. Per Sergio Billè, presidente della Confcommercio, «non servono comunque accordi a metà perché poi le imprese dovrebbero gestire i rapporti con gli iscritti della Cgil».
Fonte: Raffaella Polato, Enrico Marro Corriere della Sera 11/03/2001
GUAZZALOCA Giorgio. Gli mancò qualcosa o qualcuno anche nel giugno del ”95 quando tentò il gran salto al vertice della potente Confcommercio. Congresso storico, che pose fine al decennale collateralismo democristiano. In pista, il macellaio Guazzaloca contro il pasticciere messinese Sergio Billè. Vinse quest’ultimo per un’inezia: 155 voti di differenza sugli oltre 11 mila espressi dalla categoria. Il bolognese era affranto, ma non lo fece vedere: "Peccato, ma nella vita si vince e si perde...". (Francesco Alberti, "Corriere della Sera" 16/6/2003).
Fonte: SCH. 12822 (GUAZZALOCA Giorgio)
Sergio Billè, presidente Confcommercio, è arrivato a dire che la moneta unica costituisce un lusso che non ci potevamo permettere, meglio sarebbe stato rinviarne l’adozione.
Fonte: Federico Rampini, la Repubblica 27/12/2002, Mario Reggio, la Repubblica 27/12/2002
RICUCCI Stefano. Banche che hanno linee di credito a suo favore [...] ma anche con il potente capo della Confcommercio Sergio Billé con il quale ha [...] messo in piedi la Confimmobiliare. [...]
Fonte: SCH. 74104 (RICUCCI Stefano)
Billé per amico. (Nel frattempo, uno dopo l’altro, sono spuntati nell’azionariato di AntonVeneta imprenditori che con Fiorani hanno rapporti d’affari, e di frequentazione, consolidati: il bresciano Emilio Gnutti (Chicco per gli amici), Giovanni Consorte (l’amministratore delegato di Unipol, detto Gianni), Stefano Ricucci). Cemento delle alleanze sono affari, mobiliari e immobiliari. L’operazione all’ordine del giorno più importante, perché può rivelarsi molto, molto redditizia, è la gara in corso per gli immobili Enasarco, fortemente voluta dal presidente della Confcommercio, Sergio Billé. La posta in gioco vale 3 miliardi di euro e riguarda la gestione del patrimonio Enasarco. Attualmente i tassi di rendimento degli immobili risultano irrisori e possono essere moltiplicati con una certa facilità. In più chi ottiene la gestione, vincendo una delle gare di maggior peso a livello europeo, ha possibilità di utilizzare le proprietà come volano finanziario e diventa interlocutore privilegiato per eventuali, prevedibili dismissioni. Nei giorni scorsi è stata fatta una prima selezione e tra i gruppi che hanno superato la prova spicca la coppia Fiorani-Ricucci (a cui si è aggiunta la Deutsche bank italiana), ritenuta la grande favorita, anche per via dei rapporti più che eccellenti, a tutto campo, tra Ricucci e Billé. Semplici invidie di concorrenti che temono di finire spiazzati? Di sicuro gli animi sono accesi e c’è chi ricorda almeno un retroscena: la campagna svolta da Billé a favore di Ricucci nel tentativo, peraltro fallito, di ottenerne la nomina a cavaliere del lavoro.
Fonte: Fabio Tamburini, Sole 24 ore, 30/04/2005
COMMERCIANTI. Sergio Billè, presidente di Confcommercio, ha approfittato dell’assemblea nazionale della categoria per fare una requisitoria contro la politica del governo, "una Treccani di tentativi abortiti o che rischiano di abortire", "riformicchie" ogni volta disattese ("come tagliare un pezzo di coda a una lucertola"). Risultato: la crescita è negativa, il rapporto deficit/pil si appresta a superare il 4%, la mancanza di infrastrutture ci costa l’1,5 % del Pil, la burocrazia è ancora una macchina inutile e costosa ecc. Bastonate anche a banche e sindacati: le prime si "svenano" per tenere in piedi le grandi aziende manifatturiere e fanno le parsimoniose con le piccole, senza le quali il Paese starebbe anche peggio di come sta"; quanto ai sindacati, dopo aver rinnovato "a peso d’oro" il contratto degli statali, farebbero meglio a convincersi dell’ineludibilità di "un diverso approccio ai problemi del lavoro". Conclusione: "Smettiamola di dare sempre la colpa solo ai reggiseni, alle T-shirt e alle scarpe made in China". E niente politiche restrittive: "Sarebbe come far fare la dieta a un malato".
Fonte: Anno II, Settantacinquesima settimana Dal 20 al 27 giugno 2005
Testimoni di nozze di Ricucci (matrimonio con Anna Falchi) Sergio Billè, presidente della Confcommercio, e sua moglie Cecilia, la più elegante in un completo pantaloni color limone griffato Gattinon.
Fonte: La Repubblica 10/07/2005, pag.21 Laura Laurenzi
Sergio BILL. Nato a Messina nel 1947. Pasticciere detto anche ”Sergio Bigné” (ma lui preferisce i cannoli), è «un bel pezzo di democristiano». [9] A capo della Confcommercio (conservatori) dal ’95, è famoso per le gaffe: beccò una querela per aver detto che la riforma delle pensioni era annacquata come il Frascati. Dicono che muove 4 milioni di voti. Ricucci, che punta agli appartamenti messi in vendita dall’ente previdenziale Enasarco (14.000, valore 3,25 miliardi di euro), se l’è fatto amico. [10]
Fonte: [9] Antonello Caporale, ”Il Venerdì” 27/9/2002; [10] Mattia Feltri, ”La Stampa” 11/8/2005 APERTURA FOGLIO DEI FOGLI 15 AGOSTO 2005.
Billè. Sergio Billè, capo dei commercianti italiani, ha ricevuto un avviso di garanzia. La faccenda è quella dell’immobile di via Lima a Roma, posseduto all’inizio dalla Banca popolare di Lodi, poi comprato da Ricucci, quindi rivenduto dopo poche settimane da Ricucci a Billè per un prezzo quintuplicato. Billè - nonostante questo - aveva giudicato l’affare così straordinario da versare sull’unghia a Ricucci 39 milioni di euro di anticipo, tratti dal fondo personale che la Confcommercio destina al suo presidente. Con quei soldi Ricucci comprò azioni Rcs (che anche Billè comprava). I magistrati accusano il presidente di Confcommercio di appropriazione indebita.
Fonte: Anno II, Novantasettesima settimana Dal 28 novembre al 12 dicembre 2005
C’è anche chi (nel Cnel, il consiglio nazionale dell’economia e del lavoro), come l’ex presidente nazionale di Confcommercio Sergio Billè, risulta nel libro delle firme dell’assemblea generale del 25 novembre scorso. In questi mesi non si è mai presentato. Anche perché per molti mesi è stato ristretto agli arresti domiciliari. Giovanni Pomarico, che dovrebbe prendere il suo posto, dice che «la revoca c’è stata a fine novembre, ma si sta aspettando il decreto di sostituzione».
Fonte: Raphael Zanotti, La Stampa 4/1/2007, pagina 8
Vincenzo De Bustis, invece, il 17 maggio del 2006 ha spiegato di aver conosciuto il raider romano (Ricucci) «nel 2002 quando aveva chiesto un finanziamento». Richiesta non esaudita. Stessa cosa accaduta quando Magiste tentò nel 2004 di conquistare il patrimonio immobiliare dell´Enasarco, società controllata dalla Confcommercio della gestione di Sergio Billè. «Non ho mai giudicato con favore questa operazione e ritenevo il partner privato non all´altezza».
Fonte: Marino Bisso - Emilio Randacio, la Repubblica 22/6/2007