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 2010  aprile 12 Lunedì calendario

PONY EXPRESS IN BICI TRA I COLLI DI ROMA

Partire dalla propria passione, adeguarla ai tempi e costruirci attorno una professione: è il sogno di tutti. Che per qualcuno si avvera. Giacomo Elia, laureato in Biologia molecolare, lavora nel laboratorio dell’Istituto Regina Elena di Roma alla sperimentazione di farmaci antitumorali. Ma la sua passione è la bicicletta e il suo hobby è riparare quelle vecchie che non van più. Nel 2003 apre una ciclo-officina all’interno di una fabbrica dismessa occupata da un centro sociale. L’anno successivo si sposta in un altro quartiere dove intreccia la cultura delle due ruote con l’arte di strada di un’associazione teatrale. Dopo aver vinto un concorso del Comune di Roma per "giovani idee", costruisce un enorme cassonetto rosa per la raccolta di biciclette usate che viene installato alla Garbatella.
Nel 2005 arriva il momento di decidere quale strada prendere: o la ricerca farmacologica o un’attività imprenditoriale che valorizzi le sue capacità meccaniche e assecondi l’intuizione che in un mondo assediato dai motori la bici abbia un futuro. «Ho lasciato il laboratorio senza troppi rimpianti- ricorda Giacomo - e ho aperto un negozio di vendita e riparazione al Pigneto. un quartiere popolare, abitato soprattutto da ferrovieri, con vie strette, inadatte alle auto». BBike, così si chiama il negozio, si trasforma presto in un luogo di incontro tra appassionati della domenica e ciclisti professionisti. Si organizzano pedalate sui colli e gite nelle città europee che riservano alle due ruote lunghi percorsi dedicati. Viaggiare, si sa, apre la mente. Ma anche osservare dalla vetrina del proprio negozio i furgoni che ogni giorno tentano inutilmente di farsi largo tra le auto parcheggiate in doppia fila per consegnare una busta o un pacchetto stimola riflessioni. Nel 2008 prende il via un nuovo progetto battezzato Velòcittà.
«Ho pensato che occorreva cambiare le carte in tavola e immaginare la bicicletta come soluzione alla mobilità. Anche a Roma, nonostante i sette colli e le molte strade ripide».
Con un giovane designer, Giacomo, e altri amici aggregati attorno al nuovo progetto, presentano un prototipo dotato di lettore MP3 con un banner al posto del telaio, «un concetto innovativo di bicicletta». Partecipano al bando per il bike sharing «ma il Comune affida tutto a una società spagnola». Creano un format pubblicitario «un cartellone agganciato sul retro della bici per attraversare liberamente il centro storico».
La svolta avviene nel 2009, quando la responsabile del cerimoniere della Festa del Cinema chiede a Giacomo di consegnare in città millecinquecento buste in tre giorni. «Era venerdì. Per posta non sarebbero mai arrivate. Abbiamo chiamato tutti i nostri amici, messo a punto un piano logistico e deciso di accettare la sfida. Ce l’abbiamo fatta ». Da allora Velòcittà diventa anche un servizio di consegna, una sorta di pony express in bicicletta.
«A Milano era già iniziata l’esperienza di Urban Bike messengers - continua Giacomo - e stava funzionando. Certo quella è una città piatta, ma la differenza è solo un po’ di fatica in più per i nostri ciclisti. Abbiamo acquistato un cargo bike in grado di sopportare fino a 160 chili e cercato giovani disposti a effettuare le consegne».
Lo scorso dicembre distribuiscono nel centro storico centinaia di pacchi natalizi. Pochi mesi fa inizia una collaborazione con la società Zolle per la consegna della spesa di prodotti alimentari provenienti da agricoltura biologica laziale. «Siamo partiti da questa domanda: come puoi promuovere il consumo responsabile e poi invadere la città con i tuoi furgoni a gasolio?». Un frigorifero portatile, alimentato da celle fotovoltaiche, serve anche per le consegne richieste da alcuni gruppi di acquisto attenti al tema della sostenibilità ambientale, oltre che economica. «Risparmiamo CO2, consumiamo al massimo carboidrati aggiunge ridendo Giacomo ma soprattutto diffondiamo uno stile di vita».
Istituiscono un fondo che alimentano con il 5 per cento degli introiti pubblicitari: «Lo chiamiamo la clausola di Kyoto, serve a finanziare nuovi progetti o ad attrezzare con le rastrelliere le zone più frequentate dai ciclisti».
Venerdì prossimo l’ultimo sviluppo con l’inaugurazione del Velòcittà Point nei pressi dell’area pedonale del Pigneto: un prato verde circondato da muri di vetro dove bere un caffè, prenotare una consegna, offrirsi come autisti, promuovere una nuova idea.