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 2010  aprile 11 Domenica calendario

LA GOCCIA SOLITARIA

L’interesse dei compratori era alle stelle; si trattava infatti di un esemplare rarissimo, proveniente dalla leggendaria collezione della «De Beers Millennium»: 12 diamanti stupendi e unici, estratti nell’arco di vent’anni dalla «Premier Mine» sudafricana, messi in vendita a partire dal 2000 per festeggiare l’arrivo del nuovo millennio e subito finiti in collezioni super private. Ora il diamante blu dalla forma a goccia, di 5.16 carati, puro ( Internally Flawless) e dal colore eccezionalmente vivace ( Vivid ), venduto mercoledì scorso da Sotheby’s Hong Kong per 6.402.564 dollari (la basa d’asta era di 4,6 milioni di dollari) è il primo dei dodici a passare di mano sul secondo mercato, ma la sua provenienza spiega soltanto in parte il suo valore. Sul trono della pietra più cara del mondo resta Star of Josephine,
un diamante blu di 7.03 carati, taglio cuscino, battuto nel maggio scorso, da Sotheby’s Ginevra, per 9,48 milioni dollari e acquistato da Mr. Joseph Lau Luen-hung, un esperto-conoscitore molto noto nell’ambiente. Gli acquirenti di questo tipo di diamanti, infatti, si contano sulle dita di due mani e sono spesso gli stessi, come il gioielliere Graff Diamonds di Londra, che batte le aste per conto del sultano del Brunei.
Scambiato soprattutto nelle piazze asiatiche, il diamante è sempre un bene rifugio e da collezione, ma come si forma il suo valore? «Il prezzo lo fa il venditore, perché non c’è termine di paragone; a certi livelli di bellezza non contano tanto i carati, quanto la rarità della pietra naturale e la forza della domanda», spiega Aldo Citterio dell’omonima gioielleria milanese, fondata dal nonno cent’anni fa e poi tra le prime, negli anni Cinquanta, a strappare una quota di mercato alle lobby ebraiche di Anversa grazie al padre Vladi, specialista di diamanti. «Se si pensa invece a un investimento nel classico diamante bianco taglio brillante (rotondo) e dunque più comune, dal 1980 in qua le regole sono cambiate – prosegue Citterio – e oggi trova più acquirenti un bel diamante da 15 carati, piuttosto che una decina di pietre da 1 carato».