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 2010  aprile 11 Domenica calendario

VARSAVIA

«Quattro tentativi non si fanno», spiega il pilota in tv, al massimo due, in guerra anche tre» ripete la voce di piazza che è già storia. Un sabato immobile, il Paese in pigiama davanti agli schermi e a sera un nuovo martire. Ha insistito lui ad atterrare, dicono, Lech ci teneva, Lech ci credeva. Morire per Katyn, se gliel’avessero predetto.
Album Un’immagine privata dei gemelli Kaczynski. Il loro partito, Legge e giustizia, nasce nel 2001. Fortemente conservatori e antirussi, si sono schierati a favore dello scudo Usa e per un maggior peso di Varsavia in Europa (Maciej Piasta)

Lech Kaczynski aveva costruito la sua biografia personale e politica sul dovere di ricordare. L’istituzionalizzazione della memoria era la base del progetto che avrebbe dovuto restituire alla Polonia la sua identità, quel grumo di orgoglio ferito e cattolicesimo fervente represso in mezzo secolo di dominio comunista. La Polonia dei gemelli K.

Lech e Jaroslaw, diversi per un neo, quello di Lech. Figli di una filologa e di un ingegnere ex membro dell’Armja Krajowa, la resistenza anti-nazista polacca durante la Seconda guerra mondiale, erano diventati famosi a tredici anni come Jacek e Placek, protagonisti di un film del 1962 dal titolo profetico, I due che rubarono la luna. Hanno continuato a provarci per tutta la vita.

Lech si laurea in Legge, sotto il regime partecipa con Jaroslaw al movimento anticomunista, è consulente di Solidarnosc, il primo sindacato libero della galassia sovietica, durante gli scioperi dei cantieri navali di Danzica che nell’estate 1980 segnano per la dittatura l’inizio della fine. Jaroslaw diventa uno dei più stretti collaboratori del leader sindacalista e futuro presidente Lech Walesa. Con i negoziati della Tavola rotonda del 1989, la fine dell’era di Jaruzelski e la transizione morbida alla democrazia si frantuma, però, anche l’unità del movimento di opposizione che si è raccolto attorno a Walesa. Emergono differenze programmatiche e rivalità personali. I fratelli Kaczynski si posizionano saldamente a destra, con Jaroslaw, il più sanguigno, a capo dell’Intesa di centro, formazione di stampo democristiano e populista che non si ricollega direttamente alla tradizione autoritaria del maresciallo Jozef Pilsudski, ma si definisce a partire dal rapporto con la Storia e fa della decomunistizzazione un pilastro del proprio progetto politico. Rompono con Walesa e con i leader liberali e moderati, Geremek, Kuron, Michnik. Gradualmente guadagnano terreno, parlano ai polacchi disorientati dalla trasformazione sociale ed economica, alzano i toni della retorica contro le élite liberali corrotte che hanno tradito l’eredità di Solidarnosc. Emerge il lato oscuro del pianeta K.

Nel 2001 nasce il loro partito, Legge e giustizia; nel 2002 Lech, già ministro della giustizia nel governo di Jerzy Buzek (l’attuale presidente dell’Europarlamento), è eletto sindaco di Varsavia, nel 2005 sconfigge Donald Tusk alle presidenziali. Nel 2006-07 Jaroslaw diventa premier. I gemelli sono insieme ai vertici dello Stato, la luna è una democrazia monozigote. Ossessionati dal passato, vedono ovunque complotti e nemici: all’interno i progressisti che minacciano lo spirito cattolico del Paese (alleato stabile dei Kaczynski è padre Tadeusz Rydzyk, controverso fondatore di Radio Maryja accusato di antisemitismo e xenofobia), i presunti collaborazionisti del regime (le accuse dell’Istituto per la memoria nazionale, «braccio armato» dei gemelli, non risparmiano Lech Walesa). Nel 2007 è un caso l’approvazione della legge sulla lustracja, che impone a professionisti e intellettuali di denunciare le passate collaborazioni con il regime. All’esterno, tramano gli «anti-polacchi», tedeschi e russi in testa. I Kaczynski sono filoamericani, vogliono lo scudo Usa in Polonia e Repubblica Ceca; in sede europea Jaroslaw arriva a sostenere che la Polonia dovrebbe pesare di più nelle procedure di voto, contando i milioni di caduti della Seconda guerra mondiale. Quando nel 2007 cade il governo Kaczynski, Lech resta solo al comando.