PAOLO PONTONIERE, la Repubblica 10/4/2010, 10 aprile 2010
LA PROFEZIA DI STEVE JOBS "IPAD GI UNA RIVOLUZIONE IL FUTURO SAR SENZA FILI" - SAN FRANCISCO
Un tempo Steve Jobs non concedeva interviste: parlare con lui per i giornalisti era quasi impossibile. Ma oggi, forse a causa dei cambiamento provocato dalla battaglia col cancro al fegato, o grazie alla strategia di lancio dell´iPad, ultimo prodotto Apple, Jobs è più aperto e si presta più facilmente. Una prova di questa trasformazione l´hanno avuta i giornalisti che ieri hanno partecipato al lancio del sistema operativo OS4 per l´iPhone: alla fine della presentazione Jobs s´è intrattenuto con un gruppo ristretto di corrispondenti rispondendo alle loro domande. Di seguito un riassunto della conversazione.
soddisfatto del lancio dell´iPad?
«450mila esemplari venduti in meno di tre giorni, come potremmo non essere soddisfatti? Anche Walt Mossberg (editorialista del Wall Street Journal, NdR.) che in genere è durissimo con noi è contento. L´iPad cambia irreversibilmente il panorama del mondo dell´informatica contemporanea».
Perché?
«Non è solo una questione di hardware ma anche di software. Per esempio in tre giorni gli utenti hanno scaricato oltre 25mila iBook. Contando ci sono oltre 185mila applicazioni disponibili, non c´è angolo del web dove l´iPad non possa arrivare».
Ma Apple non è l´unica a offrire applicazioni...
«iPad ha la potenzialità di raggiungere 85 milioni di consumatori: noi vogliamo offrire applicazioni che li aiutino e non che creino problemi».
Il lancio di iAd - la nuova piattaforma pubblicitaria che inserirà sulle applicazioni dei dispositivi mobili della Apple i messaggi degli inserzionisti - segna l´ingresso di Apple nel campo della pubblicità mobile: quali sono i vostri piani in materia?
«Stiamo rispondendo alle pressioni del settore: sia i programmatori che le agenzie pubblicitarie lamentavano da tempo la mancanza di mezzi per produrre spot pubblicitari per l´iPhone che fossero veramente espressivi: iAd vuole colmare questa lacuna e dare la possibilità ai nostri sviluppatori di fare soldi sulle loro applicazioni. Molti oggi le cedono per pochi spiccioli: ma in questo modo gran parte degli introiti andranno a loro».
Questa non è la prima volta che provate a lanciarvi nel campo della pubblicità.
« vero, qualche tempo fa cercammo di acquistare AdMob, che è la più grande agenzia pubblicitaria per il mercato mobile, ma Google ce la soffiò all´ultimo momento. Successivamente abbiamo acquistato Quattro Wireless, un´agenzia pubblicitaria più piccola ma d´avanguardia. Ora pensiamo di essere riusciti a produrre una proposta che avanzerà il discorso pubblicitario a livello planetario».
Perché ritenete che l´iPhone e l´iPad siano una buona piattaforma pubblicitaria?
«Questione di numeri. Presto nel mondo ci saranno oltre 100 milioni di iPhone. Gran parte dell´attività mobile degli utenti dei prodotti Apple si svolge sulle applicazioni: in genere ogni utente le usa per 30 minuti al giorno. Se 10 spot pubblicitari appaiono su ognuno di quei telefoni, si ottengono 1 miliardo di contatti giornalieri tra consumatore e pubblicitario. Inutile sottolineare che il potere economico di questo dato».
Dunque le applicazioni sono centrali alla vostra visione per il futuro....
«Sì. Il futuro di Internet è sempre più mobile. E si muove sempre di più in direzione del social networking. Quello su cui noi lavoriamo è una proposta unificante: con i nostri prodotti cerchiamo di dare una piattaforma che sia utile per tutto ciò che è social networking. Qualcosa che sia unificante e permetta a chi vuole tenersi in contatto con i suoi conoscenti, familiari e colleghi di non doversi recare su cinque o sei siti Internet diversi».