Valerio Cappelli, Corriere della Sera 10/04/2010, 10 aprile 2010
LA PRIMAVERA DI CLAUDIA CARDINALE: STAR ALL’ESTERO, L’ITALIA MI IGNORA
Claudia Cardinale non ricorda un nome che sia uno e nemmeno le ricorrenze, come il fatto che il 15 aprile, quando a Torino inaugura il Glbt Film Festival ovvero la rassegna del cinema omosessuale, è il suo compleanno. Ma i nomi dei tanti amici, richiamo delle radici, quelli non li dimentica, e fa spelling che sono degli scioglilingua. A Torino è madrina e protagonista del film Le fil. La regìa è del tunisino Mahdi Ben Attia. Claudia si scopre madre di un figlio gay, Antonin Stahly, che ha una relazione col suo giardiniere, Salim Kechiduche. «Io, una borghese cattolica che sposa un musulmano. Il marito muore e le appare in sogno: Fai finta di non vedere che tuo figlio è omosessuale... ». E lei? «Lo accetto». tornata a girare in Tunisia, dov’è nata, «dopo una vita». L’hanno riaccolta come una regina? «Mi amano. Ma non so se il film uscirà in Tunisia. L’omosessualità lì è un tabù. Il ministro della Cultura voleva bloccarlo, quando ha saputo che c’ero io ha detto si può fare, ma sul set non un solo giornalista è venuto».
Se avesse scoperto di avere un figlio omosessuale...
«Figuriamoci, mi occupo di diritti all’Unesco. Non ci puoi fare nulla e ognuno è felice come gli pare. Solo sulle nozze omosessuali non sono d’accordo. La maggior parte dei miei amici è gay: uno dei più cari, marocchino, ha rivelato di essere omosessuale in un libro. Non è facile per i musulmani. I gay dicono, esagerando, che sono stata la donna più bella del mondo, e che sono una loro icona. Vivo sulla Senna, ogni anno c’è il Gay Pride e passano sotto le mie finestre, tutti sanno dove abito, mi mandano baci dalla strada».
Cosa pensa di Aldo Busi radiato dalla Rai o dell’outing di Ricky Martin?
«Di Ricky Martin io lo sapevo; quanto a Busi, fingono di essere ciechi. Comunque a Parigi ho 700 canali e L’Isola dei famosi o altri reality non è che li veda».
Da ragazza è stata mai attratta da una donna?
«Ero un maschiaccio, facevo a botte coi maschi per provare che la donna è più forte, salivo sui treni in corsa, una sfida continua. Quella omosessuale mi è mancata».
Ha tanti nuovi film, la Primavera di Claudia Cardinale.
«Veramente all’estero sono iper-occupata. in Italia che ci sono problemi. Avevo il film di Gianni Amelio su Camus ma è saltato e non so bene perché. A parte un progetto con Pasquale Squitieri, ne ho a New York e in Spagna. E ne ho finiti tre, tra cui uno turco recitato da attori turchi in italiano, anche il titolo lo è: Diventare italiano con la signora Enrica. il primo film di Ali Dulhan, adoro girare con i giovani, è così difficile lavorare per loro. d’ispirazione felliniana, gli interni a Istanbul che sembrava Rimini, è la storia di una donna che in una specie di Casa famiglia accetta studenti di ogni nazionalità, ma non uomini».
L’avrebbe interpretata una fiction sulla sua vita come ha fatto Sophia Loren?
«No, non l’avrei fatto. Ho sempre voluto essere giudicata per il mio lavoro. Pasquale ha voluto rendermi un omaggio con un documentario su ciò che è successo nel mondo per 50 anni e ciò che ho fatto io, ma non l’ho nemmeno visto».
Vede in giro nuovi registi italiani che la interessano?
«Io voto per i César e per gli Oscar, mi mandano valanghe di dvd che faccio fatica a vedere. A proposito, ho letto di Carlo Verdone che non ha candidature ai David di Donatello per il suo film: è assurdo, lui è talmente divertente. Non ci ho mai lavorato ma lo conosco. Nel mondo, il nuovo cinema italiano non circola. Un tempo si realizzavano tante coproduzioni. Mi dispiace perché la Francia ha un grande rispetto per l’arte, ma se penso alle iniziative che organizzano sull’Italia, sono per registi del passato. Ho parlato con De Niro, Scorsese e Coppola, mi hanno detto di essere cresciuti col cinema italiano, conoscevano tutto, eravamo il faro. E poi?»
Lei a questo punto di che «nazionalità» è?
«La mia cultura è francese, il passaporto italiano, le mie radici africane. Sento l’affetto della gente. I miei amici nordafricani mi dicono: Sei una figlia del nostro paese. Mi invitano ovunque, sono io La ragazza con la valigia. In una tv di Monaco di Baviera giorni fa mi hanno fatto una sorpresa, mi sono ritrovata sopra un calesse con un cavallo e hanno messo la musica di C’era una volta il West. Dalle lettere che ricevo, imiei primi ammiratori sono tedeschi, poi americani».
Incrocia mai Stefano Accorsi e Monica Bellucci, i nostri italiani a Parigi?
«Una volta Monica a Canal Plus, so che aspetta un altro bebé. Ho appena avuto una cena simpatica con Isabelle Adjani e un’altra con Alain Delon. Un nostro amico libanese ha voluto fare una sorpresa alla moglie come regalo di compleanno: a casa sua ci siamo presentati, a sua insaputa, io e Alain».
Lei e Delon, il sogno proibito del Gattopardo.
«Quando l’ho rivisto gli ho detto: Ci conosciamo?».
Valerio Cappelli