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 2010  aprile 11 Domenica calendario

Sonetto 1276. Li dilitti d’oggiggiorno (romanesco) Don Marco fu cconvinto d’adurterio, e er Papa l’assorvé ccome innoscente

Sonetto 1276. Li dilitti d’oggiggiorno (romanesco) Don Marco fu cconvinto d’adurterio, e er Papa l’assorvé ccome innoscente. Diede in culo a li fijji de Saverio, e er Papa disse: «Nun è vvero ggnente». Ha ffatto stocchi, furti, e un diavolèrio de fede farze contro tante ggente, e er Papa se n’è usscito serio serio: «Nun ci vojjamo crede un accidente». Arfine jjeri pe vvoler divino una spia je soffiò ste du’ parole: «Santo Padre, don Marco è ggiacubbino». E er zanto Padre, in ner momento istesso, sentennose toccà ddove je dole, lo condannò da lui senza proscesso. (Giuseppe Gioacchino Belli)