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 2010  aprile 10 Sabato calendario

MONDIALE SOTTO SCORTA

Il primo meeting sulla sicurezza dei Mondiali risale al 2004, un prototipo di piano che è stato aggiornato e intensificato in questi sei anni e ora secondo organizzatori e Interpol è perfetto. Pronto anche a reggere le minacce di al-Qaeda, ammesso che le sanguinarie visioni apparse giovedì sul sito jihadista Musthaqun Lel Jannah, vengano davvero da lì. Dalla cellula estremista del Maghreb che dal 2007 terrorizza il mondo.
Non è il loro modo di procedere, l’intelligence valuta le raccapriccianti parole apparse on line («sarebbe fantastico sentire il suono di un’esplosione durante Inghilterra-Usa e contare centinaia di morti») ed evita di sottovalutarle, ma sottolinea che identiche macellerie erano state promesse dallo stesso indirizzo per le ultime elezioni tedesche e in realtà servivano solo a destabilizzare. Ipotesi che anche stavolta è sul tavolo. Paul Wilkinson, studioso e tra i massimi esperti di sicurezza, tanto da essere consulente della nazionale inglese, una delle squadre sotto tiro, spiega: «Purtroppo quella minaccia non è da prendere alla leggera. impossibile sapere se dietro c’è davvero il progetto di un attentato o se sia il tentativo di creare panico e aizzare la violenza. Militanti e ribelli potrebbero leggere quella richiesta come un invito ad agire».
L’Italia valuta ogni nuova informazione, ieri il Viminale ha avvertito la Federcalcio della minaccia perché la nostra nazionale è tra quelle esplicitamente citate dal sito come «nemiche dell’Islam». Il ministro degli interni Maroni tranquillizza l’ambiente stordito dal messaggio: «Siamo in ottime mani e impiegheremo i nostri uomini migliori». Di certo intensificheranno la scorta, anche se per ritoccare il piano sicurezza si aspetta il rapporto dettagliato della polizia locale. Alle prove generali, durante la Confederations Cup dell’estate scorsa, gli azzurri erano controllati da una decina di agenti, stavolta potrebbero essere il doppio e persino di più in caso di nuovi allarmi da qui all’8 giugno, giorno in cui la nazionale si trasferirà nel ritiro di Centurion, alle porte di Pretoria. La protezione è stratificata, ci sono gli agenti italiani, quelli sudafricani, militari e uomini dell’Interpol assegnati a ogni squadra, più il filo spinato, i muri alti e tutti gli accorgimenti che già avevano infastidito giocatori e tifosi durante la Confederations Cup.
L’effetto carcere è inevitabile, già programmato, ora subirà un’altra impennata, ieri l’Agenzia Internazionale dell’energia atomica ha avvertito che in Sudafrica c’è anche il rischio di bombe sporche (con materiale radioattivo). La Fifa cerca di addolcire lo scenario: « stato fatto tutto quanto è possibile per stare tranquilli, noi saremo in Sudafrica per festeggiare e nessuno ce lo impedirà». Parla Jerome Valcke, segretario Fifa che prova a rimettere in primo piano lo sport e l’entusiasmo per il primo Mondiale africano.
Difficile, l’umore da quelle parti è ai minimi, ieri il Sudafrica ha dovuto anche mercanteggiare con il partito di estrema destra, Awb, durante i funerali di Eugene Terreblanche, l’afrikaaner nostalgico che predicava ancora l’apartheid. Altri esagitati: «State lontani dai Mondiali perché non sarete sicuri» e qui l’intento è quello di mettere in imbarazzo il Paese, «perché non può proteggere nessuno». Erano un migliaio, hanno coperto la bara con una bandiera nazista e urlavano troppo, così i rappresentanti del governo hanno organizzato un incontro con i loro leader per evitare gesti folli.
«Non ci sono concreti pericoli», ripete il gran capo del comitato organizzatore Danny Jordaan, ormai l’ambasciatore del Paese. Ha smentito il problema criminalità (50 omicidi al giorno), nascosto le fazioni più violente («è ingiusto prendere un singolo fatto di cronaca come la morte di Terreblanche ed elevarlo a sistema») e ora prova ad alleggerire il peso della minaccia di al-Qaeda: « tutto sotto controllo». L’Interpol è già sul posto, questa settimana ripasseranno il piano monstre che cammina dal 2004 e che arriverà nella fase calda tra 61 giorni. Quanto manca al Mondiale blindato.