Grazia Maria Coletti, Il Tempo 10/4/2010, 10 aprile 2010
ECCO I MISTERI DEL PARTO KILLER
Quanti medici erano nella sala operatoria di Villa Pia dove Tiziana Tumminaro ha dato alla luce due gemelli con parto cesareo? Le è stato asportato anche l’utero per una patologia che «non si poteva prevedere» ha detto il suo ginecologo di fiducia, Carlo Natoli. il primo dei tanti dubbi sulla morte assurda in una ragazza di 35 anni, madre di quattro figli che dovranno essere cresciuti soltanto dal padre. A questa domanda non ha ancora dato una risposta nemmeno il chirurgo che l’ha operata, che era anche il medico di fiducia della ragazza, morta mercoledì al San Camillo dove era arrivata in fin di vita da Villa Pia.
Alla domanda posta direttamente al medico, Carlo Natoli risponde genericamente affermando che il numero dei presenti in sala operatoria era conforme a quanto previsto dalla legge. Ma di fatto non si sbilancia. Non dice quanti fossero effettivemente i sanitari presenti in sala operatoria. E ingenera così altri dubbi. Un altro è questo. Per la morte di Tiziana ci sono solo due indagati per omicidio colposo: uno è il dottor Carlo Anatoli, il secondo è la sua assistente. Ma di sicuro nella sala operatoria della clinica Villa Pia, al tavolo operatorio di Tiziana, dovevano pur esserci più di due persone. La normativa, in sala operatoria, ne prevede almeno 8-10 persone, lo spiega lo stesso Natoli, sollecitato al telefono. E allora perché la Procura di Roma ha iscritto solo due indagati nel fascicolo per omicidio colposo in attesa dell’esito dell’autopsia che verrà effettuata stamattina all’istiuto legale del policlinico Gemelli? Il dubbio non è da poco.
E ne ingenera altri sulle effettive presenze in sala operatoria, soprattutto in una clinica accreditata, dove i pazienti entrano senza spendere un euro perché il rimborso viene passato dalla Regione. Nessuno vuole formulare accuse. Nessuno vuole ipotizzare risparmi ad arte. Ma va fatta chiarezza, e presto. Ma le domande senza ancora risposta non finiscono qui. Perché la famiglia dice che subito dopo l’intervento è stata informata che tutto era filato liscio. E il medico invece sostiene di aver parlato con la famiglia solo alle 13.30. Di più. Perché mai informare la famiglia soltanto dopo il trasferimento di Tiziana al San Camillo. A questo proposito la zia materna della ragazza ha affermato di aver appreso casualmente del trasferimento, vedendo la barella nel cortile della clinica. «Ma che su quella barella c’è la ragazza che ha partorito i gemellini» ha chiesto. Era Tiziana.
Il particolare inquietante è che questa versione è stata indirettamente confermata a Il Tempo giovedì mattina da una ragazza che ha il fidanzato ricoverato a Villa. «Ho assistito alla scena in cortile» dice alla cronista, che non conosceva ancora la versione raccontata dalla zia materna. Per l’avvocato dei familiari della Tumminaro, Franco Pascucci, «siamo in presenza di errori tecnici gravi che dovranno essere accertati». L’atteggiamento degli operatori di Villa Pia, per il legale, è stata caratterizzato da «poca chiarezza». «Basta dire - conclude l’avvocato - che nessuno dei familiari è stato avvertito di quanto stava accadendo. Si sono limitati a dire che tutto era andato bene, ma per puro caso una zia della donna si è accorta che un’ambulanza era andata via dalla struttura per trasportare Tiziana all’ospedale San Camillo». Stamattina l’autopsia scioglirà i dubbi. Sarà un esame complesso cui prenderanno parte il ctu del Pm Felici, Grimaldi e il suo assistente ginecologo, e il medico legale di parte, con l’assistente designato.