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 2010  aprile 13 Martedì calendario

VI SPIEGO COME DIVENTARE SEXY

di Andrea Tomasi per Gente, 13 aprile 2010 pag. 116

Risposte alle domande di tutti: sì, la signora è assai minuta, 1 e 60 anche meno, ma con una Laboutin tacco 14 non sembra. Sì, la pelle è di carta velina, tesa e color dell’avorio, giusto gli occhi un po’ segnati dal jet-lag. No, la vita non è quella di una bimba, un abito nero di Meschino fascia linee più morbide. Nero, come i capelli alla Bettie Page, in realtà biondissimi sotto la tinta controcorrente.
Dita Von Teese siede composta, apre un sorriso rosso giungla, ringrazia per i fiori. La porta che si attraversa non è solo quella di una camera d’hotel, è la porta del tempo, un salto indietro ai ’40 delle velette e delle spirali di fumo ad avvolgere visi di porcellana. Impeccabile, pare quasi finta, ma poi eccola che ti spiazza: «Je parle français comme une vache», parlo francese come una mucca, frase che una Joan Crawford mai si sarebbe sognata di dire a un giornalista. La regina del burlesque, striptease sì ma con stile e ironia, ama sorprendere. La incontriamo a margine di un evento Cointreau, il liquore dal gusto d’arancia di cui è riempito il bicchiere nel quale Dita si bagna nuda nei suoi show.
L’ultima volta qui in Italia è stata a Sanremo.
«Che confusione... Mi sono divertita molto, esibirmi davanti a una platea così vasta è stato un piacere».
Si è gridato allo scandalo. Sa, noi italiani siamo ossessionati dal sesso.
«Non più degli altri».
Si vede che non ha mai avuto un amante italiano.
«No, mai. Comunque, a dirla tutta, prima di andare in onda ho chiesto se dovevo rendere meno provocante il mio spettacolo. Mi hanno detto di no».
A dirla tutta...E’ vero che l’hanno pagata 200 mila euro?
Ride, poi guarda la sua agente, viso d’angelo e ghigno da pit bull.
«I costumi dei miei show costano cari».
Nessun vizio da mantenere?
«No, il denaro che guadagno lo metto via. Non credo che tra dieci anni la gente sarà ancora disposta a pagare per vedermi nuda».
A questo punto le mostriamo il video in cui Luciana Littizzetto le fa il verso improvvisando uno spogliarello in un bicchiere d’aranciata. L’originale apprezza.
«Molto divertente, brava. In uno striptease l’ironia è fondamentale».
Soprattutto se non si è J sexy come lei.
«L’importante è non sforzarsi di esserlo perché poi si rischia di diventare volgari. Ogni donna può improvvisare uno spogliarello per il proprio uomo, basta che rimanga sé stessa. Se lui vi ama davvero, il risultato è garantito. Celulite o non cellulite».
Facile dirlo con la consapevolezza che qualsiasi maschio vorrebbe sedurla.
«Anche a me piace sedurre».
Come?
«Col sorriso, giocando con gli occhi».
Gatta Dita simula. I suoi sono verdi, il verde scuro degli abissi in cui tuffarsi e perdersi.
E poi c’è quel corpo che sembra una pista di Formula 1, quella vita celeberrima di 42 centimetri.
«Leggenda. La mia vita misura 57 centimetri. Stretta dai corsetti si assottiglia».
Quindi si è rifatta il seno ma non si è fatta togliere due costole come Cher?
«Macché».
Provo a immaginarla mentre fa una lavatrice...
«Dovrei dirle che carico i panni sporchi nel cestello in tacchi e tailleur, ma le direi una bugia».
Tuta e becchi in testa, quindi?
«Per carità, non ho né tute né jeans nell’armadio. In casa vesto elegante ma
mode».
Si mette le ciabatte?
«Adoro le ciabatte. Ne ho alcune iperfemminili con piume e tacchi e altre più comode».
Tipo Crocs?
«Non esageriamo. Quelle vanno bene per fare giardinaggio».
Dorme col pigiama?
«No, nuda. Mi piace la sensazione delle lenzuola di seta sulla pelle. Di seta, non di raso».
Il suo fidanzato, il conte francese Louis-Marie de Castelbajac, figlio dello stilista Jean-Charles e più piccolo di lei di dieci anni, soffrirà d’insonnia.
«No, dorme benissimo».
Tira aria di nozze?
«Non lo escludo, non sono una di quelle donne che dopo un’esperienza andata male dice "mai più" (Dita è stata sposata due anni con il rocker Marylin Manson). Io e Louis-Marie stiamo insieme da un anno, vogliamo continuare a goderci le atmosfere romantiche dell’inizio. Ci amiamo molto, tutto il resto si vedrà».
Von Teese si fa sfuggente, l’angelo-pit bull non vuole che si parli di famiglia e figli, una gioia privata che coinciderà con l’addio al burlesque. La missione di Heather-Dita la dolce, Sweet è il suo vero cognome, per ora resta quella di far sognare.