Giancarlo Dotto, Gioia 17/04/2010, 17 aprile 2010
Quella volta che Irene Ghergo mise insieme Gianni Boncompagni e Carmelo Bene: «Si sono piaciuti molto
Quella volta che Irene Ghergo mise insieme Gianni Boncompagni e Carmelo Bene: «Si sono piaciuti molto. Ridevano smodati la sera a guardare Demetra, un’improbabile astrologa che pontificava in romanesco da una tivù locale». Irene Ghergo considera l’uomo etero noioso: «Non si gioca mai con lui, troppo concentrato sul suo ego. La leggerezza dei gay invece bilancia la mia parte nevrotica, mi far stare bene». Tutti gli uomini della sua vita: Gianni Boncompagni, «lavorare con lui è uno spasso. Gli dico sempre: guarda che tu sei frocio»; Carmelo Bene, «in una vacanza a Cortina ci seducemmo reciprocamente. Lui era sedotto dalla mia gravidanza, io dal suo pensiero. Mi diceva: sei una scema suprema»; il calciatore Ciccio Cordova, «un gran talento, masochista e indolente»; Paolo Roberto Falcao, «bravissimo ragazzo, proprio per questo poco affascinante»; Alberto Moravia, «era innamorato dei miei occhi celesti, cosa che faceva infuriare Laura Betti»; Enrico Lucherini, «lo amo pazzamente, è il più forte antidepressivo che conosca»; Giuliano Ferrara, «un altro con una componente femminile strepitosa. Ai suoi livelli puoi essere tutto. Uomo donna, qualunque cosa»; Pierluigi Diaco, «un gay strano, per niente esibito»; Giovanni Malagò, «un ragazzone simpatico, un battutaro, ma frocio per niente, nemmeno per sbaglio».