Grazia Maria Mottola, Corriere della Sera 09/04/2010, 9 aprile 2010
PADRE DI TREDICI FIGLI IN CASSA INTEGRAZIONE: «IL SINDACO MI AIUTI»
Tredici figli e 750 euro al mese. La triste realtà di Ferruccio Calò, autotrasportatore padovano, per la quale la crisi economica pare più di una scure sul bilancio domestico. «Non so come andremo avanti’ spiega al telefono mentre cerca di gestire gli ultimi nati, due gemelli di 16 mesi ”, la mia azienda ha chiesto la cassa integrazione, ma per me non si tratta di tirare la cinghia per un po’: con una famiglia come la mia, come si fa a stare sotto un certo budget?». I soldi, a casa Calò, non servono certo per vacanze di lusso o aragoste per cena. Con quello che resta del suo stipendio, Ferruccio e sua moglie Alessandra riusciranno a malapena a coprire l’affitto e una spesa da 200 euro. E luce, gas, le rate dell’auto, la mensa scolastica e i pasti quotidiani? «Non so dove sbattere la testa, così ho chiesto aiuto al sindaco Zanonato’ si sfoga Ferruccio, 47 anni, camionista da 27 ”. Ho lavorato per tutta la vita, dando la precedenza alla famiglia e a fare figli perché è questo che io e mia moglie abbiamo sempre desiderato. Ci spingono ad avere famiglie numerose, ma poi in Italia non si fa nulla per sostenerle». Un esercito di figli: il primo di 19 anni, cuoco, anche lui senza lavoro perché il ristorante dove era assunto lo ha lasciato a casa; ancora a scuola gli altri. E mamma Alessandra? Li segue personalmente, sempre alle prese con pannolini e pietanze da preparare. Mai un istante di silenzio o di solitudine. In compenso tanta speranza, che le cose prima o poi vadano meglio. Anche questa volta. Il Comune di Padova ha appena chiamato casa Calò: magari la soluzione è già trovata.
Grazia Maria Mottola