Marco Gasperetti, Corriere della Sera 09/04/2010, 9 aprile 2010
BLITZ DI BERLUSCONI IN TOSCANA. AVRA’ LA VILLA DEI CONTI MASI
Il tour esplorativo, su un fuoristrada quattro ruote motrici, accanto alla figlia Marina e all’avvocato Nicolò Ghedini, è durato quattro ore. Silvio Berlusconi, versione sportiva con giaccone e scarpe da trekking, non si è accontentato di visitare il borgo medievale con villa annessa del XII secolo, casali, chiesette incastonate nelle colline delle Crete senesi di Monteroni d’Arbia (quindici chilometri da Siena), ma tra un sobbalzo e l’altro ha perlustrato quasi tutti i 700 ettari della tenuta La Selva, vigneti e allevamenti, un tesoro di flora e fauna selvatiche.
Alla fine il premier ha sorriso al proprietario, il conte Tommaso Masi, e subito dopo ha dato disposizione al fedele Ghedini di iniziare le trattative. Alla fase preliminare, certo, ma già partite con il piede giusto. Il prezzo? Pare una ventina di milioni di euro.
«Non posso dire niente, sono muto», dice sorridendo il conte Masi. Ma dietro quell’espressione così giuliva sembra di leggere qualcosa di più di una speranza diventata quasi certezza durante un pranzo «agreste» a base di zuppa e finocchiona, salume tipico che ha ingolosito il Cavaliere.
Pomeriggio euforico, dunque, con brindisi, strette di mano e telefonate a cugini italiani ed esteri. Stati Uniti compresi dove la nobile famiglia milanese dei Masi de Vergas Machuca è molto conosciuta. «Il padre, il conte Claudio Maria Masi de Vargas Machuca, scomparso poco tempo fa – racconta il sindaco di Monteroni, Iacopo Armini – era un amico della famiglia Kennedy. E ancora oggi nella villa della tenuta è esposta una lettera con la quale JFK lo ringrazia per avergli dato una mano durante le presidenziali del 1960».
Quello di Monteroni è il terzo tentativo di Berlusconi di cercare casa in Toscana. Nel 2003 andò a vuoto l’acquisto del castello di Velona aMontalcino e qualche anno dopo sfumò la trattativa per il castello di Montecucco, in Maremma.
A Monteroni, 8.500 anime, il premier è arrivato poco dopo mezzogiorno dopo essere atterrato nel piccolo aeroporto di Ampugnano. Ad accoglierlo il prefetto Gerarda Pantalone, il presidente della Provincia Simone Pezzini e i sindaci di Sovicille Alessandro Masi e di Monteroni, Iacopo Armini.
«Di che partito siete?», ha chiesto Silvio ai tre amministratori. E loro in coro: «Del Pd». Berlusconi si è adombrato, poi si è messo a ridere: «Lo sapevo che questa è una terra di comunisti. Pazienza, siete simpatici, non come i vostri colleghi romani che mi danno del dittatore».
Infine, con auto blu, viaggio verso la tenuta promessa. Lasciando di sasso il sindaco di Monteroni: «Gli stavo per dire di acquistare la tenuta di Suvignano, che è a due passi. E’ stata sequestrata alla mafia e sarà messa all’asta. Non ne ho avuto tempo».
Marco Gasperetti