Giovanna Gabrielli, il Fatto Quotidiano 9/4/2010:, 9 aprile 2010
IL FATTO DI IERI - 9 APRILE 1889
Pensiamo a De Amicis e ci vengono in mente le pagine lacrimevoli di Cuore e i suoi tormentoni eroico-patriottici. Ma De Amicis non fu solo Cuore. Fu letterato acuto, osservatore critico e viaggiatore. Come ci ricorda il suo straordinario e sconosciuto libro-diario ”Sull’Oc eano” dell’aprile 1889, quasi un romanzo sociale sull’emigrazione italiana transoceanica di fine ”800. Da rivisitare, in tempi di odiose smemoratezze, come un prezioso documento sul nostro passato di migranti in miseria, stipati su bastimenti-carrette, pionieri derelitti dei primi viaggi della speranza. Come quello da Genova a Montevideo, narrato da un De Amicis versione reporter, in cui 1800 disperati, provenienti dal Piemonte, Liguria e Veneto, penalizzati nella comunicazione dall’uso esclusivo di dialetti locali, vengono descritti come ”giumenti sulla gelida prua, laceri e macilenti… dispregiati iloti, a cercare pane… traditi da mercanti menzogneri, bestie da soma… carne da cimitero pronti a campar d’angoscia in lidi sconosciuti”. Cronaca di una infernale traversata di poco più di un secolo fa, quando sulle ”navi di Lazzaro”, ”pigiati nella sporcizia” c’erano migliaia di italiani rassegnati all’ignoto. Non dimentichiamolo.