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 2010  aprile 09 Venerdì calendario

RADDOPPIA IL TESORO STRAPPATO AGLI EVASORI Il movimento di truppe è al confine con i paradisi fiscali

RADDOPPIA IL TESORO STRAPPATO AGLI EVASORI Il movimento di truppe è al confine con i paradisi fiscali. Il nemico sono le provviste all’estero che detengono gli evasori italiani. I dati della Guardia di Finanza che si possono già anticipare sul primo trimestre del 2010 nella caccia al bottino oltreconfine sono rilevanti. Sono state concluse verifiche con la verbalizzazione di 2,5 miliardi di euro di redditi nascosti al fisco. In particolare grazie «all’esterovestizione fittizia del domicilio fiscale di persone e società» sono stati individuati beni per 884 milioni mentre «la triangolazioni e manovre di elusione con Paesi della black list dei paradisi fiscali» ha portato alla contestazioni di redditi per altri 1,6 miliardi. «Il trend dei risultati è in netto aumento rispetto allo stesso periodo del 2009 si osserva al comando generale -, quando i recuperi su questo fronte si attestavano sulla cifra di 1,4 miliardi». Il generale Giuseppe Vicanolo, comandante del reparto che coordina le attività operative sul territorio, in un’intervista a Italia Oggi già aveva evidenziato come ormai sono saliti a «oltre 1.600 i filoni investigativi in corso di svolgimento su tutto il territorio nazionale nei confronti di soggetti sospettati di detenere attività finanziarie o investimenti all’estero non dichiarati». quindi facile prevedere che i risultati d’esercizio nella lotta all’evasione su questo fronte a fine anno manterranno indici d’aumento esponenziali. ORDINI DI TREMONTI Già nel 2009 le indagini finanziarie erano lievitate del 50% rispetto all’anno precedente mentre i redditi sottratti a tassazione erano schizzati a 5,8 miliardi di euro (pari a due volte quelli del 2007). Questi i numeri che esprimono un’accelerazione per recuperare quei patrimoni sfuggiti agli scudi fiscali. La volontà è quella del ministro Giulio Tremonti che, bisogna darne atto, ben si interfaccia con i piani nobili del comando generale delle Fiamme Gialle. La politica d’aggressione è una priorità e anche gli ultimi avvicendamenti alla guida dei vari reparti lo confermano. Si pensi solo all’arrivo del generale Michele Carbone all’intelligence della Finanza che va a sostituire il generale Renato Russo, neo comandante della cruciale regione Lombardia. Carbone è stato il dominus dell’ufficio del numero uno delle Fiamme Gialle Cosimo d’Arrigo, dopo aver diretto i reparti milanesi mentre Russo ha vissuto gli sviluppi e i rafforzamenti degli 007 del fisco con le varie riforme degli ultimi anni. La polizia fiscale internazionale è l’unica strada e la scommessa non può essere persa. Così anche l’agenzia delle entrate sta predisponendo strutture d’intelligence ad hoc per intercettare flussi informativi tali da conquistare i risultati ai quali ambisce Attilio Befera che guida l’agenzia. L’inasprimento era prevedibile e la caccia alla lista degli evasori, di clienti ”particolari” è aperta dopo il caso della ”lista Pessina” pubblicata proprio da Libero nell’autunno scorso o quella dei diecimila connazionali presenti nell’elenco Falciani per il quale la procura di Torino ha mandato una rogatoria ai colleghi di Nizza. LA LISTA FALCIANI Falciani è l’ex tecnico informatico della banca svizzera Hsbc che aveva messo insieme tra il 2006 e il 2007 una lista sterminata di clienti che ricorrevano alle cure elvetiche per sfuggire al fisco del loro Paese. Anche sul fronte dei sequestri i trend sono tutti in crescita. «Nel 2009 sono state avanzate circa 3 mila richieste sottolinea Vicanolo per l’adozione di misure cautelari su beni di valore pari a 4,5 milioni di euro, importo pari al 55% in più rispetto al 2008 con invece il +125% sul 2007». Gianluigi Nuzzi, Libero 9/4/2010