Frammenti, 7 aprile 2010
Tags : Stefano Benni
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BENNI, STEFANO"
SERRA Michele. Scrittore e giornalista (’la Repubblica”): ”[...] quando ho scritto un libro, ho sempre cercato di fare sul serio. Diciamo che, in questo, ho seguito le orme di Stefano Benni, che considero un maestro. Uno che non si è accontentato di fare l’umorista, ma ha dimostrato di essere un vero scrittore [...]”.
(Alessandro Zaccuri, ”Avvenire” 27/4/2004) – Scheda Parrini su SERRA Michele
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[BRIZZI ENRICO]: «[…] A 12 anni avevo incontrato Stefano Benni a Bologna. O meglio, l’ho inseguito in bicicletta, l’ho fermato e gli ho detto: ”Per me lei è il più grande scrittore italiano”. Lui ha riso: ”Eh, non sono mica Busi” [...]»
(Cristina Taglietti, ”Corriere della Sera” 3/5/2005)- Scheda Parrini su BRIZZI Enrico
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[BOSSI Umberto] Quando si vantò d’aver fermato lui ”trecentomila bergamaschi stavano per ribellarsi con le armi allo Stato”, Stefano Benni lo prese per i fondelli con una poesiola: ”Eran trecentomila bergamaschi con fucili e cannoni / o forse eran tremila armati di forconi. / O forse eran cinquanta / ultrà dell’Atalanta. / Vabbè ero io da solo / però avevo un punteruolo”. […]
(Gian Antonio Stella, ”Corriere della Sera” 12/3/2004) – Scheda Parrini su BOSSI Umberto
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Adesso si fanno spettacoli nazional-popolari? [PIPPO BAUDO]: ”Adesso siamo molto più giù. Gli spettacoli miei al confronto erano da intellettuali. Elevatissimi. I testi li scriveva Stefano Benni [...]
(Claudio Sabelli Fioretti, ”Sette” 18/1/2001) – Scheda Parrini su BAUDO Pippo
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[…] Stefano Benni trascorre i due mesi precedenti alla stesura dei suoi libri leggendo quelli altrui.
Mariarosa Mancuso IO Donna 6/1/2001 a pagina 44
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[LA PORTA FILIPPO]: ”[...] Doninelli è un intellettuale cattolico, ciellino, però scrive romanzi aspri e inconciliati, mentre Benni e Baricco, che sono politicamente ultracorretti, con il cuore che batte sempre dalla parte giusta, tendono a rassicurare i loro lettori, a farli sentire più virtuosi o più intelligenti: insomma, i loro romanzi sono, tra virgolette, romanzi di destra, fingono di appartenere a una minoranza virtuosa [...]”
(Paolo Di Stefano, ”Corriere della Sera” 14/9/2005) – Scheda Parrini su LA PORTA Filippo
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[…] Alla fine degli anni Settanta, Benni disse che lo Strega è "sottocultura", una fetta di torta che si spartiscono le grandi case editrici. […].
Paolo Di Stefano, Corriere della Sera, 30/06/2005
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Chissà quante volte ad Azzate, provincia di Varese, hanno dovuto cancellare una ”c” canagliescamente aggiunta, da qualche ragazzotto in vena di scherzi, al cartello che indica l’ingresso in paese. Del resto già Stefanno Benni scherzava sulla toponomastica di quella zona, con tutti gli ”ate” e ”usco”, nella raccolta di poesie Prima o poi l’amore arriva (Feltrinelli), dove compaiono gli improbabili comuni di Sodomate e Gomorrusco. […].
Antonio Armano Gente viaggi, agosto 2003
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MAZZUCA Giancarlo «Il cagnone [...] Negli anni Settanta il suo compagno di banco all’Ufficio province del Carlino, tale Stefano Benni che avrebbe poi fatto fortuna altrove, gli affibbiò questo soprannome, motivandolo con quella espressione da San Bernardo, placido e serafico. [...]»
(M. Ima., ”Corriere della Sera” 2/2/2010) - Scheda Parrini su MAZZUCA Giancarlo
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Stasera alle 21, stadio di Hannover, gli azzurri faranno il loro esordio ai mondiali di calcio contro il Ghana [1]… Andasse male, sappiamo già cosa scriveranno. Stefano Benni: «Un manipolo di mercenari guidati da uno stolto incompetente, espressione di un campionato corrotto e guasto, hanno consumato in Germania l’ultimo atto di una catastrofe che noi avevamo previsto da tempo. Il calcio che esce pieno di vergogna da questo Mondiale è il calcio dei Moggi, dei De Santis, dei Galliani e dei Carraro, tutti idealmente corresponsabili del dileggio di cui il mondo ora ci fa oggetto. Uomini che non si sono fatti scrupolo di creare un perverso reticolo di telefonate subdole, di ricatti, di sorteggi truccati, di favori a figli e nipoti, fino alla farsa di chiudere arbitri negli spogliatoi e regalare automobili e orologi a guardalinee e giornalisti, in un’indecente escalation di corruzione. Questo veleno poteva avere un solo effetto: e cioè l’eliminazione della nazionale italiana dai mondiali». [17]
APERTURA FOGLIO DEI FOGLI 12 GIUGNO 2006. Note: [1] Alberto Caprotti, Avvenire 8/6; [17] Stefano Benni, la Repubblica 10/6.
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[…] Ci sono poi le classifiche di vendita. E quelle sono un po’ più serie, perché "fanno" il mercato molto più dei gusti dei letterati. E lo conferma, ahinoi, una singolare classifica pubblicata ieri dalla "Faz" (Frankfurter Allgemeine Zeitung). Il gioco è stato fatto al contrario: quali sono i libri meno venduti dell’anno? E quanto hanno venduto i libri meno venduti? I risultati sono desolanti. In cima alla "s-classifica" ben due italiani. Nientemeno che Eugenio Montale, che nel 2006 in Germania ha venduto appena 14 copie della raccolta delle sue poesie. […] Dopo Montale ecco Stefano Benni. Con Saltatempo ha venduto ben due copie in più del poeta e si è piazzato al terzo posto dei "Worstseller". […].
Il Sole 24 Ore 17/12/2006, pag.41
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[…] Stefano Benni se ne è già andato alla Bocconi, divorziando da Bologna e segnalando al pubblico ludibrio i "ruffiani culturali" bolognesi. Ce l´avrà forse con Angelo Guglielmi, l´assessore alla Cultura che fu inventore della terza rete Rai, anche lui in fredda con il Cinico sindaco "anaffettivo", che ha perso persino il fedele portavoce Massimo Gibelli, ex craxiano non pentito?
Alberto Statera, la Repubblica 3/2/2007
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Incipit
STEFANO BENNI
TERRA!
La notte del trenta agosto 2039 un’ondata di caldo eccezionale soffocava gli Stati Uniti. Il termometro a New York segnò quarantadue gradi; a mezzanotte tutte le docce della città emisero un ululato di agonia, e il rantolo delle tubature annunciò che l’erogazione di acqua era sospesa fino alle otto di mattina. Metà degli abitanti invase le strade cercando scampo verso il mare. La Coca Cola vendette solo in quella notte quaranta milioni di litri di bibita, un lago nero e zuccherino che avrebbe potuto sostenere tutta la flotta Usa. I cubetti di ghiaccio valevano più dei diamanti, e si narra di famiglie che si bevvero la piscina di casa.
Storia d’Italia attraverso la TV, Corriere della Sera Magazine 08/03/2007, Aldo Grasso
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[PIPPO BAUDO:] «[…] Alla vigilia di non ricordo più quale Fantastico, non soddisfatti, decidemmo addirittura di rinforzare la squadra. Così coinvolgemmo il giornalista e scrittore Luca Goldoni e io, per sfizio, chiesi di scrivere qualcosa pure a Stefano Benni».
Fabrizio Roncone, Corriere della Sera 10/9/2007
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[…] ”Autogrill Horror” di Stefano Benni, dove il capofamiglia approda per attaccar briga con un camionista (è sempre questione di sorpassi), litiga con la commessa e fugge inseguito da un barista-orango. […].
Ugo Bertone, IL FOGLIO 1/12/2007
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Il bar sotto il mare (Stefano Benni)
(Paola Zonca, ”la Repubblica” 9/11/2007) – Scheda Parrini su GALLIONE Giorgio
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[…] Nel 1979 [BEPPE GRILLO] esordì come presentatore a «Fantastico» assieme a Loretta Goggi, programma di Antonio Ricci. Di lì in poi potrà scegliersi nuovi autori che gli scrivano le battute: Ricci medesimo e Stefano Benni tra questi. […].
Il Giornale 24 aprile 2008, Filippo Facci
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Bar Sport di Stefano Benni (Feltrinelli, 1997).
Gigi Garanzini, Il Sole-24 Ore 8/8/2009
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IL CARO RITORNO DELLE BIBITE RETRO UN CHINOTTO? COSTA QUATTRO EURO -
Da dietro il bancone del «Bar sport» si leva alta una voce: «Caffè Paulista e Luisona per Gigi!». Gigi sei tu, ma fortunatamente è solo un brutto sogno. Ti svegli sudato e capisci subito che la Luisona (mitica maxipasta con crema rancida sfornata da Stefano Benni) oggi è stata sostituita da un croissant formato mignon ripieno ai mirtilli di coltura biologica Ogm-free. Il vecchio «Bar sport» ha cambiato insegna, oggi si chiama «Le Bistrot Parisien» anche se si trova a Ponte di Legno dove, più del Pernod va forte l’amaro del Senatùr. […] E per gli astemi? Vita dura anche per loro: nei bar italiani l’acqua di rubinetto è stata infatti da tempo sostituita dalla minerale, il solo prodotto rincarato più del petrolio. Così torna d’attualità una saggia domanda del solito Benni: «Cosa sarebbe accaduto se 30 anni fa, in un bar, qualcuno avesse chiesto un bicchiere d’acqua e gli avessero risposto ”sono quattromila lire, signore”?».
Nino Materi, Il Giornale, 18/8/2009
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[…] Secondo Coldiretti, il regalo con il minor tasso di "riciclo" è quello alimentare. «Va sempre di moda il cesto gastronomico contenente champagne, torrone, cotechino, salmone affumicato, frutta secca, pandoro e scheggia di parmigiano. […] Prerogativa del cesto: può essere smontato e riciclato in una decina di mini-regali. Ad esempio: posso regalare la parte suina del cesto a mio zio e quella dolciaria ai cugini, mentre un cugino mi smista il cotechino che lo zio gli ha regalato l’ anno prima, l’ altro cugino mi restituisce i torroni del 1998, mio zio regala al cugino il parmigiano appena rosicchiato dalla mamma e confeziona una cesta coi resti di tutte le ceste che io gli ho regalato dal dopoguerra, e così via. Una coppia di Salerno ha ricevuto in regalo lo scorso Natale l’ intera torta di nozze che aveva diviso a tranci in dieci ceste, inviandole a amici vari. E’ stato un revival molto commovente, anche se la panna trasformatasi in eternit ha impedito di consumarlo […]» (Stefano Benni).
Scheda 193344 (Voce Arancio)
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[DANIEL PENNAC]: […] Al primo incontro con mia moglie le ho letto Il visconte dimezzato di Calvino, che è uno dei miei autori italiani preferiti insieme a Svevo e Gadda (e tra i contemporanei prediligo Stefano Benni che mi fa morire dal ridere).
LEONETTA BENTIVOGLIO, la Repubblica 31/1/2010