Ferruccio De Bortoli, Corriere della Sera 7/4/2010, 7 aprile 2010
L’Unione Petrolifera ha definito «infondate e strumentali» le polemiche sull’aumento dei prezzi del carburante, di cui ha dato conto in questi giorni il Corriere
L’Unione Petrolifera ha definito «infondate e strumentali» le polemiche sull’aumento dei prezzi del carburante, di cui ha dato conto in questi giorni il Corriere. Una lettera del suo presidente Pasquale De Vita, sgarbata nella forma e contraddittoria nei contenuti, ci accusa addirittura di mistificare la realtà. De Vita, da troppi anni alla guida dell’associazione che riunisce le compagnie petrolifere, non è nuovo a simili performance e ha sempre scambiato (anche negli incolori anni trascorsi all’Eni) il diritto d’informazione per una fastidiosa accisa che grava sull’universo, splendido e intoccabile, dei suoi associati. Noi non abbiamo fatto altro che notare, ancora una volta, come i prezzi alla pompa si adeguino velocemente nelle fasi di aumento del greggio mentre scendano con scandalosa lentezza in quelle in cui il prezzo della materia prima cala, anche di colpo. E abbiamo ascoltato oltre alla voce delle associazioni dei consumatori anche quella, autorevole, di molti imprenditori del settore di cui abbiamo grande stima. Certo, c’è il problema del riassetto della rete, oltre al tema fiscale, ma credo che gli automobilisti abbiano diritto a pretendere un maggior rispetto e a non essere presi puntualmente in giro con spiegazioni incomplete o fuorvianti. L’Unione petrolifera minaccia querele? Le faccia. Se invece, come lo sono molti dei suoi associati, vuole dimostrarsi più attenta alle esigenze dei consumatori di quanto non lo sia il suo presidente e vorrà accettare un franco e rispettoso confronto pubblico, sarà la benvenuta. Altrimenti dovremo concludere che finché c’è De Vita non c’è speranza. ( f. de b.)