varie, 7 aprile 2010
SCHEDA DAIMLER-RENAULT
• Daimler lavora con tre marchi: Mercedes Benz, Smart e Maybach, con 1,5 milioni di auto vendute nel 2009. Ha una capitalizzazione di mercato di 37 miliardi di euro. Ha due azionisti chiave: l’Aabar Investment di Abu Dhabi (9,1%) e il Kuwait Investment Authority (6,9%). Il resto (63,1%) appartiene a investitori istituzionali. Possiede il 10% di Tesla Motors – gruppo americano che progetta auto elettriche – e in Cina è alleata con la Bejing Automotive Industry.
• Renault capitalizza 10,5 miliardi di euro e nel 2009 ha venduto 2,309 milioni di auto. Appartiene al governo francese (15%) e a un gruppo di investitori istituzionali (che hanno una quota del 19,6%). Controlla il 25% della casa russa AvtoVaz e il 99% della Dacia. Nel 1999 ha firmato l’alleanza con la Nissan: a Renault è andato il 44,3% della casa giapponese, a Nissan il 15% di Renault.
• Nissan vale 29,7 miliardi di euro e nel 2009 – con la capogruppo e la controllata americana Inifiniti (il marchio per le auto di lusso) – ha venduto 3,184 milioni di auto. Oltre al 44,43% di Renault, nel suo azionariato ci sono investitori istituzionali (16,27%).
• Dopo l’incrocio azionario del 7 aprile a Daimler andrà il 3,1% di Renault e un altro 3,1% di Nissan. Renault avrà il 3,1% di Daimler, di questa quota metà (l’1,55%) sarà girato a Nissan, da cui avrà 89,05 milioni di azioni proprie, pari al 2%.
• Assieme, Renault e Nissan – entrambe guidate da Carlo Ghosn – valgono 40,2 miliardi di dollari e hanno venduto 5,5 milioni di auto lo scorso anno. L’alleanza con Daimler vale 7 milioni di auto e 77,7 miliardi di euro.
• La nuova alleanza Renault-Nissan e Daimler creerà una commissione strategica che sarà guidata da Carlos Ghosn, amministratore delegato della Renault, e Dieter Zetsche, amministratore delegato della Daimler. Le tre case automobilistiche intendono cooperare nella produzione di macchine elettriche, automobili e veicoli commerciali leggeri. Daimler approfitterà dalla expertise della Renault nelle utilitarie, Renault e Nissan beneficeranno delle competenze della Daimler per i motori.
• Nel dettaglio: tecnologie condivise per i modelli Smart a 2 e 4 posti e la Renault Twingo, a partire dal 2013. La Renault-Nissan fornirà alla Daimler motori a benzina e diesel a 3 e 4 cilindri, mentre i tedeschi a loro volta forniranno motori benzina e diesel a 4 e 6 cilindri per Infiniti. Per quanto riguarda i veicoli commerciali leggeri, la Mercedes-Benz punta ad ampliare il proprio portafoglio, grazie alla tecnologia fornita dalla Renault.
• I tre gruppi prevedono risparmi complessivi per 4 miliardi: 2 per Daimler e 2 per Renault-Nissan.
• Il rivale nel mirino è Volkswagen. La casa tedesca vale 21,45 miliardi di euro. Ha 9 marchi: Volkswagen, Audi, Seat, Skoda, Volkswagen Commercial, Lamborghini, Bentley, Bugatti e, dal dicembre 2009, Porsche. Il 15 gennaio ha comprato il 19,9% di Suzuki per 1,7 miliardi di dollari. Suzuki esclusa, Volkswagen nel 2009 ha venduto 6,250 milioni di auto. Se si contano anche le vendite della casa giapponese (2,36 milioni nel 200) si superano gli 8,5 milioni complessivi.
• Volkswagen appartiene per il 37,4% alla Porsche, il 17,7% al fondo del Qatar, il 24,2% alla famiglia Piech, il 14,7% allo Stato della Bassa Sassonia, il 5,9% a investitori istituzionali tedeschi.
• Il leader mondiale dell’auto resta comunque Toyota, che nel 2009 ha venduto 7,81 milioni di vetture. Toyota ha anche i marchi Lexus, Scion, controlla il 51% di Daihatsu e quote di minoranza Isuzu, Yamaha Hino Motors. Toyota ha una capitalizzazione da 125 miliardi di dollari. Ha un azionariato diffuso, la famiglia Toyoda, quella del fondatore e dell’attuale presidente, ha solo il 2% delle azioni. Il problema dei freni, che ha costretto l’azienda a ritirare 8 milioni di vetture per un costo di 1,4 miliardi di dollari.
• Il secondo gruppo d’Europa è PSA Peugeot-Citroën, che nel 2009 ha venduto 3,2 milioni di vetture. Dal 2005 Psa – che ha un valore in Borsa di 4,7 miliardi di euro ed è controllata al 30% dalla famiglia Peugeot – è alleata con i giapponesi di Mitsubishi (gruppo più piccolo a livello di attività, ma con un valore di 6 miliardi): le due società collaborano attualmente nella realizzazione di fuoristrada, nella joint venture di Kaluga in Russia e per la versione europea dell’auto elettrica nipponica i-Miev. Un progetto di alleanza azionaria tra i due gruppi è saltato il 4 marzo.
• Psa collabora anche con Fiat (che capitalizza 10 miliardi di euro) e, prima dell’operazione Chrysler, si parlava anche di scambi azionari.
• Fiat – con i marchi Maserati, Lancia, Alfa Romeo, Ferrari – con l’operazione Chrysler, è diventata un gruppo da circa 3,8 milioni di auto vendute ogni anno: 2,2 con i brand italiani e 1,6 milioni con Chrysler.
Altre operazioni:
• Volvo-Geely: La Cina amplia il suo raggio d’azione e rivendica un ruolo sempre più importante anche nel mondo dei motori. A fine marzo infatti la principale industria cinese del settore, la Geely, ha acquisito dalla Ford la casa automobilistica svedese Volvo per 1,8 miliardi di dollari, poco più di 1,3 miliardi di euro.
• Opel-Saab-Spyker: General Motors sembrava aver ormai chiuso la cessione della Opel al consorzio austro-russo Magna-Sberbank. Invece, a sorpresa, a novembre 2009 Gm ha deciso di tenere la società, ritenuta troppo strategica, e di cedere invece la svedese Saab. Per la quale, dopo la rinuncia del produttore di auto sportive Koenigsegg, il destino ha riservato il matrimonio con l’olandese Spyker.
• Tutti si aspettano una mossa da parte del gruppo Bmw – che ha anche i marchi Mini e Rolls Royce ed appartiene alla famiglia Quandt, quella del fondatore – oggi in grado di produrre meno di 1 milione di vetture all’anno (per un fatturato di 49 miliardi). Norbert Reithofer, presidente e ceo del gruppo, non ha mai nascosto di essere interessato a un’acquisizione di Alfa Romeo.
Negli Usa Gm e Ford.
• Gm: il 61% è del Tesoro Usa, il 17% del sindacato, il 10% di enti pubblici canadesi. Ieri ha annunciato una perdita di 4,9 miliardi di dollari nel periodo dal 10 luglio 2009 (il giorno in cui è uscita dalla bancarotta) a dicembre dell’anno scorso ma punta a tornare all’utile già quest’anno. Controlla i marchi Opel, Buick, Cadillac, Chevrolet e GMC. Ha chiuso Pontiac e Saturn, venduto Saab ai cinesi. Auto immatricolate nel 2009: 7,48 milioni.
Ford: sta risalendo dalla crisi, 4,82 milioni di auto nel 2009