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 2010  aprile 07 Mercoledì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BALLOTTA

MARCO"

I più anziani della serie A: Ballotta, 39 anni (Modena), è il più vecchio, (Giovanni Egidio, La Repubblica, 15 luglio 2003)

La sempre più diffusa longevità dei calciatori ha qualcosa a che vedere con l’astrologia? Gigi Garanzini: «Ballotta è nato il 3 aprile, Carboni il 6 come Vierchowod, Carrera il 22, Costacurta il 24. Secondo Liedholm sono Bilancia e in subordine Scorpione i segni dei fenomeni. (Gigi Garanzini, La Stampa 22/4/2006)

E´ il club "Mai dire ex", gente che per sentirlo ancora, quel brivido speciale, ha deciso di continuare a giocare nei campionati minori. Magari tra i dilettanti. Che poi l´ultimo arrivato, il 44enne Marco Ballotta, il momento topico del calcio l´ha sempre vissuto al contrario: «E francamente non ne potevo più. I miei compagni che segnano ed esultano come pazzi, io in porta a raccogliere palloni. Una parata non ti dà la stessa vibrazione. Avevo una gran voglia di farlo io, un gol, vivere l´emozione dei miei amici attaccanti e vedere l´effetto che fa. Così ho ricominciato nella squadra del mio paese, il Calcara Samoggia, in Prima categoria: ma da centravanti. Domenica scorsa ho giocato nella ripresa, la prossima sarò titolare: l´allenatore me lo ha comunicato e io non vedo l´ora». Ma il «calcio fuori dalla porta» lo ha già scoperto, al debutto, e ha capito che è un altro mondo: «In campo è tutto un lamentarsi e rompere le scatole: troppe proteste e sceneggiate. Sì, anche nei dilettanti. Io non sono così, bisogna pensare a giocare, a divertirsi. Io ho ricominciato per quello, per passione. Non riesco proprio a stare fermo, e dopo 27 anni ad alti livelli non potevo fare il portiere in Prima categoria. Questa è un´esperienza nuova, bellissima, con amici che conosco da tanto tempo. C´è il gusto della competizione, ma in leggerezza. Non sopportavo più di vivere sotto pressione; ho fatto un calcolo: ho passato dieci anni in ritiro, mettendo insieme quelli estivi e quelli pre-partita. Dieci anni chiuso negli alberghi, si rende conto? Non hai mai un attimo per te». Il giorno è in ufficio, nella sua azienda di geotermia («Riscaldare senza immettere gas nell´atmosfera, bisogna darsi una mossa per trovare nuove fonti d´energia e migliorare l´ambiente»), la sera si allena: «Non sono malaccio come centravanti, l´avevo già capito nelle partitelle con Parma e Lazio, me l´hanno sempre detto tutti. Ho pure sfiorato un paio di volte il gol, in serie A, nelle disperate mischie finali. Adesso segnare è diventato il mio mestiere, finalmente».
(Giulio Cardone, la Repubblica 28/11/2008)