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 2010  aprile 07 Mercoledì calendario

Pullman Philip

• Norwich (Gran Bretagna) 19 ottobre 1946. Scrittore • «Lo hanno paragonato a J.R.R. Tolkien de ”Il Signore degli anelli” e contrapposto a C.S. Lewis del ciclo di ”Narnia”. Gli hanno conferito i premi più prestigiosi, dall’Order of British Empire al Carnegie Medal e al Whitbreat Prize, mai assegnato prima ad uno scrittore per ragazzi. Ha venduto [...] milioni di copie dei suoi libri [...] ”sulfureo” professore di letteratura inglese che, come i suoi due illustri predecessori, ha insegnato ad Oxford. La città dei libri e dei college dove [...] ha ambientato la saga gotica-filosofica di Lyra, la ragazzina impetuosa, ingenua e adorabilmente bugiarda, che è poi la vera, unica antagonista dell’asso pigliatutto della lettura infantile: Harry Potter. Con una differenza: che Pullman è molto più versatile di J.K. Rowling. E si diverte a passare, con straordinaria abilità, dal fantasy filosofico al genere picaresco (’Lo spaventapasseri e il suo servitore”), dal giallo al feuilleton (vedi la saga di Sally Lockhart, ambientata nella Londra vittoriana), dalla fiaba ”rivisitata” (’Io sono un topo”) all’horror (’Il conte Karistein”) fino al romanzo di formazione su un tema multirazziale, ”Il ponte spezzato” [...] Mescolando, contaminando, inchiodando alla lettura. Trascinandosi dietro, come un moderno Pifferaio di Hamelin, milioni di ragazzini e non solo. [...] sempre pronto a ”scandalizzare” (’Non sono uno scrittore di fantasy. Utilizzo un genere solo per parlare di cose profondamente vere”, esordisce), a stupire (’Io scrivo per me stesso. Voglio solo raccontare al meglio, come un cantastorie seduto in piazza, a bambini, adulti, cavalli, mendicanti, piccioni: insomma a chi ha la pazienza di ascoltarmi”), ad ammaliare. [...] nei tre libri di ”Queste oscure materie” [...] parla di universi paralleli, di filosofia, teologia, etica, di streghe e di scienziate. Fa persino scendere la sua giovane eroina, Lyra, nel Regno dei Morti... Tutti temi impegnativi per dei ragazzini [...] ”Quando ho iniziato a scrivere la trilogia sapevo che non potevo prendere le cose alla leggera. Ho impiegato sette anni per finirla. Volevo porre delle domande, che sono poi quelle vere, quelle di sempre: perché siamo qui? Che senso ha la vita? Il successo mi ha colto di sorpresa e mi sono chiesto a lungo come mai degli adolescenti potessero appassionarsi a cose così complicate. La risposta è una sola: Lyra si trova nelle condizioni di ogni bambino che cresce. Si pone delle domande, non sa ancora cosa deve fronteggiare. Esattamente come i miei giovani lettori, che si identificano con lei”. Nel mondo parallelo di Lyra, solo in apparenza simile al nostro, ogni essere umano, fino alla pubertà, è accompagnato da un ”daimon”: idea socratica di anima, a cui [...] dà forma animale, che dialoga con il bambino. [...] ”Il ”daimon’ è una figura facile da capire ma difficile da spiegare. All’inizio non esisteva. Ho riscritto quindici o sedici volte il primo capitolo della trilogia. Il ”daimon’ è stato dapprima solo una soluzione tecnica ad un mio problema narrativo, poi ha preso vita propria. Fino a diventare la potente metafora della differenza tra essere bambino ed adulto. Il ”daimon’ infatti segna il passaggio tra due fasi della nostra vita [...] Io penso che i bambini siano pieni di possibilità. Ma quando scopriamo chi siamo, diventiamo adulti. il nostro limite, ma anche la nostra grande ricchezza [...] Ad ispirarmi, in questo caso, sono stati la Bibbia, Il Paradiso perduto di Milton (’Queste oscure materie” non è che un verso del poeta n.d.r.) e William Blake. Ma anche le fiabe popolari, Shelley e Shakespeare, il più formidabile ritrattista di esseri umani. Anche se Milton, fabbro di parole, è superiore a lui”. [...] è stato accusato di anticlericalismo. Del resto il ”Magisterium”, l’opprimente apparato ecclesiastico che nel mondo di Lyra controlla ogni sviluppo scientifico, è qualcosa di più di una metafora... ’Sono stati quelli che io chiamo i professionisti delle polemiche a criticarmi. Io credo che la religione è positiva se non ha potere. Il mio è un atto di accusa alla teocrazia, che non è sempre e solo religiosa. Non era forse teocratica l’Unione sovietica di Stalin? Il libro sacro era Il capitale di Marx, il Kgb l’Inquisizione, la classe privilegiata il partito” [...]» (Fiorella Iannucci, ”Il Messaggero” 27/4/2007) • Nel 2010 ricevette decine di lettere minacciose per il suo The Good Man Jesus and the Scoundrel Christ: «[...] Nelle violente e ovviamente anonime missive si parla di opera "blasfema", scritta da un ”uomo malvagio” meritevole delle ”pene dell’inferno” perché dissacratore della figura di Cristo. La storia, molto Doctor Jeckyll e Mr. Hyde, racconta di come Maria abbia dato alla luce due gemelli che, una volta cresciuti, abbiano rivelato le loro diversità: Gesù sarebbe un idealista che predica il regno di Dio, Cristo un ”furbacchione” che si mette a fare l’editing ai Vangeli e pensa a come riorganizzare la Chiesa. ”Nessuno ha l’obbligo di leggere il libro” ha commentato Pullman ”per fortuna chi mi condanna alla dannazione eterna non ha il potere di mandarmi all’inferno”» (’la Repubblica” 7/4/2010).