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 2010  aprile 06 Martedì calendario

ACCUSATO DI EMPIETA’, AMATO DA HEGEL E VASCO ROSSI: ORA C’E’ TUTTO SPINOZA

Non molto tempo fa Vasco Rossi sorprese quasi tutti citando, prima dei suoi concerti, Spinoza e Pirandello. Per la parte concernente quest’ultimo, il cantante si paragonava a Vitangelo Moscarda, il protagonista di Uno, nessuno e centomila; quasi a far intendere che lui è tutti e, appunto, nessuno. La qual cosa si potrebbe tradurre così: se le mie canzoni piacciono, è perché interpreto il sentire della gente. Per Spinoza, invece, vale la pena riportare le sue stesse parole: «Diceva che chi detiene il potere ha bisogno che le persone siano affette da tristezza. Noi invece portiamo un po’ di gioia».
Non è nostro compito commentare la frase o la fonte, ovvero il Trattato Teologico-Politico, diremo semplicemente che l’autore in questione è un filosofo di tendenza, citato da specialisti e profani, da giovani e attempati, che vanta in Internet un Foglio Spinoziano Blog, che alimenta circoli di lettura e convegni nei centri buddisti oltre che nelle università; insomma, per usare un modo di dire, è personaggio nel vento. Del resto, soltanto in Italia circolano oltre duecento titoli che lo riguardano ed è anche stato tradotto il saggio di Steven Nadler, Baruch Spinoza e l’Olanda del Seicento (Einaudi), ricerca che offre informazioni non soltanto sulla vita di questo pensatore ma anche sulla Amsterdam ebraica del XVII secolo e sul tumultuoso mondo politico, religioso e sociale con cui egli dovette fare i conti. E ora c’è una novità. Una prima mondiale nata nel Belpaese. Di cosa si tratta?
Eccola: domani usciranno per la prima volta nella storia in un unico volume, con i testi originali a fronte e la traduzione italiana, Tutte le opere di Baruch Spinoza (Bompiani, pp. 2.844, 48). L’impresa, sollecitata da Giovanni Reale (direttore della collana «Il pensiero occidentale», in cui appare il ponderoso tomo) si deve ad Andrea Sangiacomo, uno studioso genovese di 34 anni che ora’ come recita la nota biografica – «prosegue le sue ricerche presso l’Università di Macerata». Utilizzando la traduzione dell’Etica di Gaetano Durante e del Trattato Teologico-Politico di Alessandro Dini (già apparse da Bompiani nei «Testi a fronte»), affidando a Simona Follini le due operine Sul calcolo algebrico dell’arcobaleno e Sul calcolo delle probabilità (circolano dubbi sull’autenticità, ma sono utili), quindi a Mariaelena Buslacchi il Compendio di grammatica della lingua ebraica, Sangiacomo ha portato a termine un lavoro unico. Tra l’altro, ha avuto come consulenti Thomas Buysens per i testi nederlandesi e Leonardo Aseni Pihas per quelli ebraici. Lui, il giovane curatore, dichiara a pagina 98, dopo il saggio introduttivo e la nota editoriale, di essere a disposizione per chiarimenti, critiche et similia all’indirizzo di posta elettronica baruch.spinoza@libero.
Sangiacomo crea un nuovo punto di riferimento, senza nulla togliere a raccolte egregie (ma non complete o senza i testi a fronte) come quella curata da Filippo Mignini per «I Meridiani» Mondadori. Sia chiaro: non mancava l’Opera omnia, della quale c’è anche l’edizione elettronica realizzata da Bombacigno e Natali (Milano 1998) della raccolta di riferimento di Carl Gebhardt uscita ad Heidelberg nel 1925, quel che il lettore italiano non aveva a disposizione erano tutte le pagine di Spinoza in originale e in traduzione, con le dovute note.
In margine ad esse è il caso di ricordare che questo filosofo, morto a 44 anni nel 1677, per oltre un secolo dalla sua scomparsa ebbe come attributo tra i più benevoli quello di «miserabile» e lo stesso Bayle, che pur gli usa riguardo nei Pensieri sulla cometa del 1682, nel celebre Dizionario (1697) lo definisce «empio». Sarà il Romanticismo tedesco a renderlo immortale. Dopo Lessing, Fichte vide nella sostanza spinoziana l’Infinito stesso nella sua espressione oggettiva, poi verrà lodato da Goethe, Schelling, Hegel e Schopenhauer. E da noi, ovviamente.
Armando Torno