RAFFAELLO MASCI, La Stampa 3/4/2010, pagina 20, 3 aprile 2010
SPAZZINO, ROBOT E GENTILUOMO
Gli spazzini non sono più quelli di una volta (signora mia). Soprattutto a Peccioli, provincia di Pisa, dove tra maggio e giugno ne arriverà uno molto particolare: un robot, col faccione e gli occhioni, il corpo tozzo e la voce metallica, come quelli della nostra infanzia. E potrebbe essere proprio questo bambolotto a risolvere in futuro uno dei problemi fondamentali della nostra società: la raccolta differenziata, ordinata ed economicamente conveniente dei rifiuti. Ma tutto questo, appunto, dopo la sperimentazione a Peccioli.
Il nome del robot è DustCart (che, in inglese, è il camion della nettezza urbana) e l’hanno realizzato una decina di fantastici ragazzi del Centro di tecnologie del mare e robotica marina, della scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, sotto la guida di Paolo Dario, il numero uno del settore. L’idea nasce da un’istanza del Comune di Ferrara che nel 2006 ha commissionato alla Scuola Sant’Anna un’idea per la raccolta differenziata e domiciliare dei rifiuti solidi urbani. Intorno a questa proposta Dario ha raccolto una squadra, ha realizzato un progetto e ne ha ottenuto il cofinanziamento europeo: 3 milioni e tre anni di attività (dicembre-2006-dicembre 2009). La squadra poi si è messa al lavoro presso il laboratorio del Centro di Tecnologie del mare che ha sede a Livorno, in un padiglione delizioso di fronte al mare, e lì ha creato DustCart: dal design al software, dalla comunicazione ai materiali a tutto il resto.
Messo all’opera, funziona così: gli utenti del servizio di nettezza urbana di un Comune (quello di Peccioli, tanto per iniziare) si registrano su un sito. DustCart raccoglie tutti i dati in una centrale. Gli utenti chiamano per depositare carta, plastica, vetro, eccetera. DustCart, che ha dentro di sé un navigatore satellitare, in 10 minuti raggiunge l’utente e si ferma davanti alla porta. La persona, attraverso un touch screen chiede di aprire il carrello per depositare la carta, la plastica o quello che sia, dopo di che dà il comando per richiudere e il Robot ringrazia e se ne va, quindi porta a destinazione il carico e poi si ferma sulla piazza, in attesa della prossima chiamata.
L’idea è geniale. Tanto che il gruppo di Dario è andato a presentarla in tutto il mondo: dal Giappone alla Svezia, da Dubai alla Corea, e all’Expo di Shanghai. Ma se la sperimentazione «indoor» è stata un successo, ora DustCart farà la sua anteprima a Peccioli. Perché proprio lì?
Perché Peccioli è «il» Comune all’avanguardia in Italia (ma forse in Europa) per la raccolta dei rifiuti. Ha realizzato, a iniziare dagli Anni 90, una discarica modello, che ha migliorato il paese e ha fatto arricchire sia il Comune che i singoli cittadini. Realizzata da Renzo Macelloni - sindaco per 16 anni (fino al 2004) - non solo è a impatto ambientale zero, non produce odori e trae acqua pulita dai liquami, ma con i gas prodotti dalla fermentazione produce energia elettrica e teleriscaldamento.
Il sito fisico della discarica, poi, è una specie di ritrovo trendy della zona: vi si tengono concerti (quelli di Accardo sono diventati Cd di successo), conferenze, visite guidate per gli studenti e i locali vengono affittati per feste private. A usufruire della discarica - chiamata non a caso Belvedere - è una decina di Comuni per un totale di 800 mila abitanti. Ma non è tutto. La struttura è al 52% del Comune di Peccioli e per il resto dai cittadini, e produce utili per entrambi. Il primo ha triplicato il budget e in 20 anni ha potuto realizzare una quantità di opere pubbliche (parcheggi, una piscina, un centro polivalente, la ristrutturazione della scuola), mentre i secondi da anni ricevono generosi dividendi. E dato che Peccioli vuole strafare, dal mese prossimo avrà anche il suo DustCart in giro per le vie.
Quanto ai giovani scienziati che hanno creato il Robot, sono tutti superprecari, e dopo tanta gloria potrebbero trovarsi in mezzo a una strada. Proprio come DustCart.