MARIA CORBI, La Stampa 3/4/2010, pagina 18, 3 aprile 2010
STUPRATORI DI ROMA
Vivevano come animali feroci, in una grotta, in branco, affamati di soldi e sangue. Uscivano di sera per trovare le prede come giovedì sera quando hanno preso di mira e poi a bastonate sei senzatetto violentando una donna polacca, tutti e sei, uno dopo l’altro con la ferocia di chi non ha nulla da perdere, di chi non ha anima, né onore. Sei uomini, tutti romeni, dai 37 ai 16 anni, con il più piccolo da addestrare alla morte e all’odio, spalla a spalla in quella putrida grotta tra viale Marconi e viale Cristoforo Colombo, periferia alle spalle dell’Appia Antica non distante dal cuore di Roma.
Qui a Tor Marancia i sei stranieri vivevano come nella preistoria, con la fame a dettare le giornate, la rabbia a scandirle, il caso a puntare le vittime, disperati senza tetto a cui rubavano le mance, qualche spicciolo, distruggevano giacigli, rapinavano il sesso. Minacce, stupri e rapine prima di dileguarsi di nuovo al buio di quel nascondiglio. Ora sono tutti in manette con l’accusa di lesioni personali, rapina e violenza sessuale. Non hanno negato.
Il primo del gruppo ad essere arrestato ieri dai carabinieri della compagnia Eur guidati da Rino Coppola, è stato trovato in una mensa di Tormarancia per i senza fissa dimora. Da lui i militari sono poi riusciti a risalire agli altri. Ha parlato subito. Il secondo romeno è stato preso in un parco nei pressi di via Cristoforo Colombo. Mentre gli altri erano nella loro casa-grotta. All’interno c’erano dei materassi e il bottino della rapina, qualche cellulare, un orologio, le scarpe, e pochi soldi, nemmeno 70 euro. Tutti e sei gli arrestati avevano precedenti, vivevano da circa quattro anni in Italia e in passato erano già stati protagonisti di almeno altri due episodi simili. Lo scorso 25 marzo potrebbero essere stati loro ad aver aggredito una coppia di stranieri, lui bosniaco di 51 anni, lei moldava di 41 anni entrambi rapinati e, anche in questo caso, la donna avrebbe subito una violenza sessuale.
Di notte a caccia, di giorno in quella sorta di nascondiglio dove vivevano, nella pancia di una collina, terra di nessuno di notte, senza controlli, senza luci. Terra di disperati senza casa. I sei andavano a caccia di clochard, specie quelli slavi. Più facile, meno rischioso, rapinare loro, deboli, incapaci a volte anche di denunciare. «Diteci se ci sono altri come voi qui in giro», chiedevano minacciosi con passamontagna e spranghe dopo le aggressioni alle loro vittime, che invece adesso non hanno più paura di parlare delle violenze subite. Una lunga lista di abusi, botte, di violenze sessuali, impuniti per troppo tempo. Intorno a questa storia una città attonita, impaurita che rivive come in un lungo incubo altri episodi di uguale ferocia avvenuti in questi mesi.
Il Sindaco di Roma Gianni Alemanno, che si è congratulato con i carabinieri per l’arresto: «Sono stati molto bravi, perché nel giro di pochissimo tempo sono riusciti ad individuare gli aggressori, tra l’altro in un contesto molto difficile. Avevo sentito ieri i vertici dell’Arma a Roma, mi avevano assicurato che erano su una buona traccia». «Subito dopo Pasqua - aggiunge il sindaco - faremo un punto della situazione con l’Arma, il Prefetto e il Questore per rafforzare ulteriormente la rete di controllo sul territorio».