ALESSANDRA RETICO, la Repubblica 4/4/2010, 4 aprile 2010
IL LUSSO IN SALA, NASCE IL CINEMA 5 STELLE - ROMA
Dove sono finiti i pop corn? Nel nuovo cinema paradiso per spettatori ricchi, si serve champagne. Non si fa la fila, non si rischia di stare appiccicati allo schermo, non c´è quello davanti troppo alto né quello dietro che ti infila nella schiena le ginocchia. Da venti a massimo quaranta posti, prenotazione obbligatoria, poltrone reclinabili, regolabili, trasformabili. Se il film asseconda, un sonno di lusso. Ma non un sogno: il cinema di prima classe è una realtà in Australia da almeno dieci anni, in America fiorisce in tempi di recessione, in Europa ha le sue sale in Gran Bretagna e in Germania. E da noi? Una soluzione applicabile, vista la crisi del modello tradizionale, del cine di quartiere, e alla quale c´è già chi ci sta pensando. Gli ultimi dati, al 2009, parlano di un calo del numero complessivo delle sale (-25 su tutto il territorio nazionale), sono invece in crescita il numero degli schermi (+67). Le monosale soffrono, viceversa la dimensione tra 5 e 7 schermi sembra essere quella più vitale del settore (+11 schermi). La multisala che va bene significa anche e soprattutto servizi extra, dal parcheggio al negozio al gadget di contorno. spesso in periferia. Ci si va per fare tutta un´esperienza, non per vedere un (buon) film.
E così anche nei Gold Class cinema, le sale della catena Village Roadshow ideata dall´australiano Graham Burke, quello che conta non è il primo piano, è lo sfondo: il valletto in livrea che parcheggia l´auto, i camerieri che accolgono gli spettatori con un aperitivo, il menù a cinque stelle per la cena, la poltrona con coperta e cuscino e pulsantiera, per chiamare l´hostess personale anche sulla scena clou. Wide screen e dolby digital surround system, ovvio, tutto è molto avvolgente. Le classi d´oro Usa sono per ora in California, nello Stato di Washington e nell´Illinois, ma nei prossimi cinque anni ne apriranno altre trenta. Il business funziona: dal 1997 il cine prima classe è volato dall´Australia a Singapore alla Grecia, oltre due milioni e mezzo di spettatori top class all´anno. «In tempo di crisi economica pare proprio che sentirsi ricchi per due ore sia la nuova moda» ha scritto di recente il Los Angeles Times. I prezzi: 50 dollari per una bottiglia di spumante, 14 per gli anelli di seppia al forno, 19 per un toast di carne e 29 per il biglietto d´ingresso. I biglietti delle prime otto serate d´esordio americano sono andati a ruba, nella sola West Coast il club dei cinefili snob ha già 10mila iscritti.
Americanate? Il FilmPalast in Ku´damm 225, dagli Anni ”50 un indirizzo caro ai cinefili nel cuore di Berlino ovest, ha cambiato nome in Astor Film Lounge, prima boutique cinematografica del Paese. L´idea è di Joachim Flebbe, pioniere del multiplex tedesco col marchio Cinemaxx. 250 posti, parcheggio privato, drink nel foyer retrò, sala a conchiglia, champagne e finger food, camerieri ovunque, 17 euro solo l´ingresso. Il resto, polvere di stelle.