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 2010  aprile 04 Domenica calendario

IN AMERICA TUTTI PAZZI PER L´IPAD - SAN FRANCISCO

Robert Scoble ha conquistato un record ambito. Alle 9 del mattino locali, sulla West Coast è stato lui il primo acquirente dell´iPad. Ha tra le mani il giocattolo tecnologico che promette di rendere ancora più facile impadronirsi di tutti gli usi di Internet, compreso un nuovo approccio al "consumo" delle informazioni sui giornali. «Io l´iPad me l´ero già prenotato, avrei potuto risparmiarmi questa fila. Sono venuto lo stesso a passare la notte davanti al negozio Apple, per noi fan questa è una celebrazione, è un party per l´inizio di una nuova èra», dice.
Scoble ha tagliato il traguardo vittorioso proprio all´Apple Store di Palo Alto, nel cuore della Silicon Valley californiana. Un megastore frequentato dai maghi dell´informatica e dai più sofisticati seguaci del "culto" di Steve Jobs, il fondatore e chief executive di Apple. Qui vicino c´è il mitico campus di Cupertino, la fabbrica dei sogni dove la Apple ha inventato le icone del nostro tempo: i computer Mac, gli iPod e gli iPhone. Scoble era il primo della fila sulla University Avenue, tra decine di appassionati che hanno passato la notte in attesa dell´apertura. All´una di notte hanno organizzato perfino un barbecue sul marciapiedi. Molti come lui avevano usato il sistema di prevendita online che garantiva la consegna dell´iPad in questo weekend di Pasqua, ma all´esperienza conviviale e alla fila all´addiaccio non hanno voluto rinunciare: 120.000 "amici" di Scoble hanno seguito la sua testimonianza minuto per minuto su Twitter.
Alle prime ore dell´alba, mentre i camion dell´Ups consegnavano scatoloni di cartone con dentro il "tesoro", i commessi di Apple sono usciti a regalare bevande ai clienti. Tra loro c´erano tanti inventori di software per i vari usi dell´iPad (in gergo applicazioni o "apps"): a causa dell´ossessiva segretezza di Jobs non avevano avuto accesso all´iPad in anticipo, erano ansiosi di mettere le mani sull´oggetto del desiderio per sperimentarne le potenzialità. Come Stanislav Miasnikov, fondatore della società PhatWare, inventore di un software che riconosce la grafìa umana, consente di scarabocchiare appunti sullo schermo del computer e dargli istruzioni scrivendo a mano. «L´iPad è perfetto per questo uso - dice - ha lo schermo della dimensione giusta, c´è lo spazio per scriverci con le dita». La terra promessa dell´iPad è proprio quella delle nuove applicazioni: mini-computer ultraleggero, derivato da un telefonino intelligente, aggiunge una spiccata vocazione come lettore digitale gradevole, per giornali e libri in formato elettronico.
In fila lungo la University Avenue c´erano celebrità della New Economy come Bill Atkinson che progettò la prima "interfaccia amichevole" sul pc Macintosh, agli albori della rivoluzione Apple. Altrove in America il battesimo dell´iPod ha attirato turisti dal Vecchio continente: il primo europeo a tagliare il traguardo dell´acquisto è stato un tedesco, Siggi Manz, volato apposta da Francoforte a New York. Le masse di entusiasti però non hanno raggiunto i livelli record segnati dal lancio dell´iPhone tre anni fa.
Le previsioni sulle vendite? Secondo l´analista Gene Munster, in questo weekend in America si dovrebbero vendere due o trecentomila iPad, due milioni e mezzo nel primo trimestre, sei milioni entro l´anno. Nella blogosfera non mancano le critiche: c´è chi denuncia la febbre dell´iPod come una «nuova Enron», un accesso di consumismo patologico, e chi lamenta i difetti della prima versione (non ha videocamera né collegamento per la stampante). Ma l´iPad ha già realizzato un exploit raro: si è conquistato in simultanea la copertina dei due grandi magazine rivali, Time e Newsweek. In fatto di aspettative, Jobs è riuscito a ripetere la sua magia.