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 2010  aprile 02 Venerdì calendario

L´INDIA SI CONTA VIA AL CENSIMENTO DEI RECORD

Il ministro dell´Interno indiano Palaniappan Chidambaram lo ha definito «uno dei più grandi esercizi di calcolo della storia umana». Un miliardo e 200 milioni di uomini, donne e bambini saranno non solo censiti, ma fotografati, registrati con impronta digitale e dotati per la prima volta - dai 15 anni in su - di una carta d´identità nazionale biometrica. Sempre per la prima volta dovranno anche dire quanti computer usano, quanti cellulari, e - è il dato più inedito tra tutti - quanti conti bancari hanno aperto.
L´operazione, destinata a inaugurare il Registro della popolazione nazionale (Npr), è partita formalmente ieri mattina dagli affollatissimi uffici al numero due di Man Singh Road, nella capitale Nuova Delhi, dove hanno sede il Registro generale demografico e l´apposito Commissariato. La prima a riempire il questionario nel suo Palazzo di Rashtrapati Bhavan è stata la presidente Pratibha Patil, dando il via a una ricerca che durerà 11 mesi. Due milioni e mezzo di ispettori (ufficiali locali, insegnanti, spesso funzionari in pensione in gran parte volontari), saranno distribuiti attraverso 35 Stati del continente, 600mila villaggi e settemila città dove vivono 24 milioni di famiglie, tutte da registrare e intervistare. Nemmeno la più popolosa nazione del mondo, la Cina, con un miliardo e 300 milioni di abitanti, ha mai fatto niente di analogo.
Per rendere più mirate le successive pianificazioni governative, in questa prima fase del censimento - il quindicesimo della storia indiana - i cittadini dovranno spiegare di quanta acqua (potabile e non) dispongono nei distretti rurali e in quelli urbanizzati; dove e per quante ore hanno l´elettricità; quanti sono i bagni privati e quelli in comune. Basterebbe questo ultimo dato a permettere di stabilire a che punto è arrivata la campagna per eliminare una delle piaghe igieniche più gravi del Paese. Spesso infatti le donne e le bambine devono attraversare i villaggi e i centri abitati anche per chilometri prima di raggiungere un luogo isolato per le loro necessità, con conseguenti malattie dell´apparato urinario e gastrointestinale, senza contare i casi di violenze sessuali.
Nella seconda fase, a febbraio, l´indagine si occuperà del numero reale di abitanti del Paese, che nel 2001 ammontavano a un miliardo e 28 milioni. Dai risultati finali, previsti per la metà del 2011, il governo ricaverà anche la precisa distribuzione territoriale e le rispettive condizioni di vita dei diversi gruppi religiosi ed etnici, comprese, di riflesso, le caste di appartenenza, che non rientrano ufficialmente nella ricerca, ma condizionano fortemente il sistema sociale indiano.
Nel questionario è compresa ogni genere di richiesta di informazioni, dal numero di cucine, di bombole del gas, di radio, telefoni, biciclette, motorini e auto posseduti, fino - ed è la prima volta - ai conti bancari, in un Paese dove solo il 59 per cento della popolazione adulta (pur sempre di una cifra senza uguali al mondo) possiede un deposito o un libretto postale.
La carta d´identità biometrica per i cittadini sopra i 15 anni è comunque la novità più rilevante, da quando nel 1872 fu istituito dai colonizzatori britannici il primo censimento, con un Paese che contava allora 230 milioni di anime. Le difficoltà tecniche anche stavolta non saranno poche, specialmente nei numerosi Stati dove i guerriglieri maoisti - ai quali è stata addirittura promessa un´amnistia, se riempiranno i questionari - minacciano già quotidianamente ogni attività governativa.
Dalle 12mila tonnellate di carte destinate a essere riempite da qui a febbraio del prossimo anno, dovrebbe anche uscire la più dettagliata fotografia dell´India dagli inizi del boom. Sapremo chi ha guadagnato e chi ha perso con la globalizzazione, dove - e soprattutto come - vivono i più poveri tra i poveri, ai quali proprio recentemente il governo ha dovuto garantire per legge 25 chili al mese di riso.
Sarà però solo a partire dal 2013 che ogni cittadino adulto disporrà di un codice d´identificazione elettronico che agevolerà il rilascio dei documenti e (tra l´altro) un calcolo più preciso delle famose quote destinate ai ceti emarginati per i posti di lavoro pubblici e le scuole. Se non risolverà, come probabile, i problemi di iniqua distribuzione della ricchezza, il censimento aiuterà quantomeno a identificare con più precisione le aree e le categorie a rischio. Nella speranza che poi non resti tutto soltanto sulla carta.