Riccardo Chiaberge, Il Sole-24 Ore 4/4/2010;, 4 aprile 2010
CHE GRANDE PAPA, SUOR EMMANUELLE
Se si potesse eleggere una donna al soglio di Pietro, come ha suggerito la diabolica Maureen Dowd sul «New York Times», sarebbe forse stata lei, suor Emmanuelle, al secolo Madeleine Cinquin, la prima papessa della storia. Un grande pontificato in rosa, più lungo di quello di Wojtyla (è morta centenaria nel 2008) che avrebbe dato alla Chiesa di Roma un bello scossone di magnitudo sette, proprio quello che tanti cattolici si aspettano.
Emmanuelle era una suora ribelle, che non aveva paura di dare scandalo per testimoniare il Vangelo, andando a vivere con gli straccivendoli tra le immondizie di una bidonville del Cairo. Dalle sue Confessioni di una religiosa ( Jaca Book) emerge l’autoritratto senza veli di una femminilità indomabile, una variante più sanguignae sbarazzina di Madre Teresa. Madeleine cammina fin da ragazza sulle braci della sensualità, si innamora di un professore, prova attrazione per l’altro sesso e confessa di masturbarsi ancora in tarda età. «Questa sconcertante esperienza ”scrive ”mi ha fatto capire e, in un certo senso, condividerei drammi suscitati nel mondo da quel torrente che la maggior parte degli uomini non riescea fermare. La mia indulgenza spesso stupisce la gente. Io resto tuttavia persuasa che quelli che vengono definiti "i peccati della carne" sianoi meno gravi agli occhi di Dio». Nella bidonville, la suora francesevive per vent’anniin mezzo a torme di bambini seminudi, e nessuno di loro subisce da lei altro che il tocco della grazia: vaccini, medicinali, scuole. Aiuta le donnea liberarsi dalla schiavitù dei mariti-padroni, a non farsi mettere incinte ogni dodici mesi. Non scaglia anatemi contro gli anticoncezionali, ma più che pillole, cerca di procurare loro un lavoro che le renda indipendenti. Combatte il fanatismo, non impugna il crocifisso come un vessillo identitario, anzi insegna il rispetto reciproco: «Musulmani, atei ed ebrei – dice’ hanno alimentato la mia fede di cristiana.
Hanno ampliato la mia comprensione di Dio». A una così, nell’Italia di oggi, come minimo manderebbero un’ispezione ministeriale. E dire che avrebbe parecchio da insegnare ai nuovi crociati della Padania, ea certi monsignori tanto sottili in dottrina quanto analfabeti nei sentimenti. Maschi che studiano da papi senza sapere di cosa parlano quando parlano d’amore.