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 2010  aprile 04 Domenica calendario

«PRESI IO GLI OCCHIALI DELLA CLAPS»

Il vice parroco della chiesa della Santissima Trinità di Potenza, il brasiliano don Vagno, lo scorso fine gennaio (quindi 40 giorni prima del ritrovamento ufficiale), dopo essere stato informato dalle due donne delle pulizie Margherita Santarsiero e sua figlia Annalisa Lo Vito, della presenza di un cadavere nell’abbaino della chiesa, decise di controllare personalmente quella notizia.
Si precipitò sopra e vicino a quei resti scorse un paio di occhiali. Li prese, li guardò e poi li ripose vicino al cadavere. Senza interrogarsi più di tanto. Di quel ritrovamento don Vagno non fece cenno con nessuno. Quando la polizia l’ha interrogato, si affrettò a sostenere che avrebbe voluto informare monsignor Agostino Superbo, vescovo di Potenza, ma dopo qualche tentativo per rintracciarlo, la cosa gli passò di mente.
Se l’assassino di Elisa Claps dopo aver ucciso la ragazza, ha nascosto il corpo nell’abbaino della chiesa della Santissima Trinità di Potenza, dove è stato scoperto lo scorso 17 marzo, in molti in questi dodici anni avrebbero potuto scorgere quel cadavere. La polizia ipotizza, infatti, anche alla luce dei primi risultati tecnici, che quel luogo è stato a lungo frequentato, anche dopo l’omicidio. Addirittura dopo la scomparsa di Elisa, proprio sul terrazzo che si trova attaccato al luogo dove sono stati trovati i suoi resti, c’è stata una festa. L’avrebbero confermato ai magistrati di Salerno alcuni ragazzi che all’epoca frequentavano il centro Newman.
Alcuni di loro hanno anche dichiarato che la festa era stata organizzata con l’assenso di don Mimì Sabia, il parroco morto due anni fa dopo essere stato per 48 anni l’unico sacerdote a governare la chiesa della Santissima Trinità.
I ragazzi erano soliti appartarsi in quei luoghi e avrebbero utilizzato proprio il buio dell’abbaino per qualche momento d’intimità.
La scoperta del corpo di Elisa sarebbe, però, potuta avvenire anche molti anni fa. Proprio nel sottotetto, infatti, tra marzo del 1996 e febbraio del 1997, furono eseguiti dei lavori di ristrutturazione. inspiegabile come nessuno non si sia accorto di nulla.
Le indagini per risalire all’autore o agli autori del delitto intanto stanno andando avanti velocemente. Non ci sono al momento certezze su cosa accadde quella mattina del 12 settembre del 1993. La polizia, però, ipotizza che Elisa Claps seguì il suo assassino nell’abbaino della chiesa. Ci sarebbe stato un tentativo di violenza.
La ragazza si sarebbe opposta con forza tant’è che l’assassino, forse in preda a un raptus, l’avrebbe soffocata.
Gli inquirenti intanto smentiscono la circostanza della coltellata alla schiena, subita dalla giovane. Il particolare è scaturito da una presunta ferita individuata dall’anatomopatologo Francesco Introna, sulla schiena di Elisa.
Nei prossimi giorni, intanto, i magistrati procederanno a un nuovo incidente probatorio su altri elementi raccolti dentro la chiesa della Trinità.
Carlo Macri