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 2010  aprile 03 Sabato calendario

L’ABITAZIONE TRASPARENTE

Quando i sudditi della regina Vittoria cantavano intorno al pianoforte "Home! Sweet Home!", scritta nel 1823 da Derek B. Scott, lo facevano convinti che la loro casa fosse il posto migliore del mondo, se non altro perché era l’unico rifugio dal caos delle nascenti metropoli. La casa del 2010 non sembra poi così diversa. vero, nell’arredo contemporaneo i gusti sono piuttosto disparati e il settore, che ha chiuso il 2009 con un giro di affari di 20,4 miliardi di euro, cerca di soddisfarli tutti, Ma a scorrere le novità della prossima edizione del Salone del Mobile ( Fiera di Rho-Milano dal 14 al 19 aprile) si coglie un leit motiv che attraversa le stanze e le accomuna. I materiali sono sempre più naturali, le forme tendono all’essenzialità, i colori lasciano spazio alle trasparenze di vetro, cristalli e plexiglass. Sembra che per far diventare la casa il posto migliore del mondo sia necessario arredarla con oggetti facili da usare, da collocare e da vivere. Il comfort inizia dalla cucina, dove si apre l’era del vetro che si trova oggi più che mai sia sui piani lavoro ( come nel caso di Elam) sia sugli elettrodomestici ( vedi le novità Electrolux), mentre i piani per cucinare e condividere si fanno più ampi e le spigolosità si smussano. Anche il bagno sta diventando una stanza da far ammirare agli amici e non più da tenere perennemente con la porta chiusa. Massima attenzione ai dettagli, quindi, anche perché la ricerca del benessere parte dalla cura del corpo: così, se le forme minimal predominanti diventano sofisticate microarchi-tetture, come il lavabo Relais di Ceramica Globo realizzato in un unico blocco di ceramica, i sanitari di Ceramica cielo stupiscono con la pelle di coccodrillo e sotto la doccia si sfruttano i benefici effetti della cromoterapia.
Se però in queste stanze domina il minimalismo, non si può dire lo stesso per lo spazio living e la camera da letto, ai quali i designer sembrano riservare i loro progetti più estrosi, che a tratti diventano sperimentali e giocano con un’ironica opulenza. Un ritorno alla voglia di status symbol che si credeva sepolta con gli anni ’80? Forse. La teoria sarebbe confermata dalla cascata di pelle e velluto che impera nei letti o in armadi virtuosistici come quelle di Fendi Casa, con ante sfaccettate come cristalli. Non mancano però tocchi contemporanei come l’illuminazione a led orientabili e biocamini che scaldano l’atmosfera con il bioetanolo, come proposto da Fontana Forni, che piaceranno a chi non rinuncia all’hitech nemmeno un attimo prima di dormire. Molto più apprezzate da quella ricca e tradizionale borghesia ritratta da Luca Guadagnino in " Io sono l’amore" saranno le illusioni barocche da sfoggiare in salotto, le poltrone fiabesche di Sicis, che dai mosaici si estende anche ai mobili con la linea Next Art, il divano-caramella di Karim Rashid per Valdichienti, i mobili-animali di F.lli Boffi, e la provocazione di Fabio Novembre con la seduta "Nemo" per Driade. Ma anche nel living il contraltare è affidato a uno stile trasparente ed etereo, come quello delle nuove poltroncine di Philippe Starck per Kartell, varianti di un tema di successo, e in quella ricoperta da fiocchi di alluminio che Tokujin Yoshioka (stella sempre più brillante nella galassia dei giovani designer) firma per Moroso.
La vera rivoluzione, però, si vive fuori casa, in grandi giardini come in terrazze metropolitane, dove l’arredo outdoor abbandona le rigidità un po’ spartane da vera vita di campagna e ricerca il comfort unito alla bellezza e a qualche lusso. Grandi cuscini per sedute maxi, legno e alluminio leggero, panchine modulari che possono cambiare forma con il cambio di stagione proposte da Jaquiò, ma anche arredi che lasciano che le piante li avvolgano, come la linea Radici proposta da De Castelli. In tema ecologista c’è anche chi ha osato di più e ha recuperato i legni spiaggiati sulle coste di Martha’s Vineyard come Rodolfo Dordoni per Roda e Riva 1920 che propone arredi fatti con le briccole dismesse, i vecchi pali ai quali si legano le gondole veneziane. Insomma, il ritorno alla natura va benissimo, tanto più se ci si può stare comodamente seduti sopra.