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 2010  aprile 02 Venerdì calendario

Magda Oliviero. Cantante lirica, rivale in palcoscenico di Maria Callas. Il 25 marzo ha compiuto 100 anni

Magda Oliviero. Cantante lirica, rivale in palcoscenico di Maria Callas. Il 25 marzo ha compiuto 100 anni. «I miei primi cent’anni!» *** La passione per la lirica le è stata trasmessa «dal padre. Era un magistrato, ma aveva anche una grande passione per il melodramma e, da giovane, era stato un tenore dilettante. A sei anni cominciai lo studio del pianoforte. Ma avevo anche una voce potente e una grande facilità a imparare romanze e canzoni. Tutti dicevano che ero un fenomeno, e così, a tredici anni, iniziai anche lo studio del canto. Gli inizi furono disastrosi. Continuavo a cambiare insegnante. In pochi mesi ne cambiai tre. Una di queste mi disse che non sarei mai potuta diventare cantante perché avevo una malformazione che mi impediva le lunghe emissioni di voce. Decisi di lasciar perdere. Ma un amico di mio padre suggerì di fare un’audizione alla radio. Era la prova del fuoco. Quel signore era un persona importantissima e scrisse un biglietto di raccomandazione. La commissione esaminatrice era guidata dal maestro Ugo Tansini. Cantai la romanza della Bohème di Puccini Mi chiamano Mimì. Al termine Tansini disse perentorio: ”Non c’è voce, non c’è musicalità, non c’è niente: le consiglio di cambiare mestiere”. Restai allibita. Ma, grazie a quel biglietto di raccomandazione, mi fu concessa una prova d’appello. Tornai dopo una settimana. Ripetei la stessa romanza ma il giudizio di Tansini fu di nuovo negativo. ”Zero”, disse. ”Per me non c’è niente da fare”. Intervenne il maestro Gerussi: ”Questa ragazza ha un’ottima voce, ma nessuno le ha insegnato ad adoperarla”. ”se hai tempo da perdere, insegnale qualche cosa”, rispose seccato Tansini. Ero stata bocciata, ma avevo trovato un maestro eccezionale. Gerussi era un insegnante feroce, di una durezza inaudita. Studiare con lui fu una fatica terribile. Le precedenti insegnanti mi avevano quasi rovinata e così dovetti ripartire da zero. In un anno il maestro Gerussi mi trasformò. Debuttai alla radio nel 1932 e l’anno dopo al Teatro Grande di Brescia. Nel 1934 ero già protagonista alla Scala di Milano e da quel momento iniziai una carriera strepitosa». Al culmine del successo però, lei improvvisamente scomparve. Perchè? «Fu nel 1941. Ero innamorata e mi sposai. Avevo promesso a me stessa che se un giorno mi fossi sposata avrei abbandonato il canto e mantenni la promessa. Direttori d’orchestra e sovrintendenti di teatri mi scongiuravano di riprendere l’attività. Ma per nove anni risposi sempre di no». Perché poi è ritornata? «Lo feci per il maestro Francesco Cilea. Durante gli anni di attività, prima del matrimonio, aveva interpretato più volte la sua Adriana Lecouvreur. E lo stesso Cilea aveva dichiarato che ero riuscita a entrare nello spirito della protagonista come nessun’altra interprete. Nel maggio del 1950 Cilea era molto malato e continuava a ripetere: ”Prima di morire vorrei riascoltare la mia Adriana interpretata dalla Olivero”. Non potevo rifiutare. Firmai il contratto. Il maestro Cilea ne fu informato ed era felicissimo, ma qualche mese dopo morì e la prima recita dell’opera si trasformò nella solenne commemorazione del grande musicista. Il successo fu strepitoso. Arrivarono richieste di contrati da ogni parte. E così decisi di continuare. Smisi solo nel 1981, quando persi mio marito. Ma ho continuato a tenere concerti, in pratica fino a due anni fa».