Lauretta Colonnelli, Corriere della Sera 31/03/2010, 31 marzo 2010
IL CROLLO ALLA DOMUS AUREA. GIU’ IL SOFFITTO DI UNA GALLERIA – A
dare l’allarme, verso le 9 di ieri mattina, è stato un operaio addetto alla manutenzione di impianti che ha sentito lo schianto e poi ha visto aprirsi la voragine, un centinaio di metri quadrati, a due passi dall’ingresso della Domus Aurea e dal Colosseo. Ed è corsa voce che a crollare fosse stata proprio una volta del palazzo costruito da Nerone nel 64 dopo Cristo.
Qualche ora dopo, il direttore tecnico della Domus Antonello Vodret è stato raggiunto dall’assessore capitolino alla cultura Umberto Croppi, dal sovrintendente ai beni culturali Umberto Broccoli, dal commissario straordinario della Domus Aurea Luciano Marchetti. Che hanno rassicurato: «Il crollo, anche se è il più consistente degli ultimi 50 anni, non ha interessato la Domus vera e propria bensì un pezzo di uno dei voltoni delle Terme traianee». L’allarme resta. «Al crollo di oggi potrebbero seguirne altri anche nell’immediato», avverte Marchetti. «Non si può continuare a realizzare lavori a pezzi, il progetto c’è, ci sono gli appalti, serve un finanziamento definitivo e bisogna cominciare subito».
Ricorda che un primo lotto di lavori per la Domus, chiusa da cinque anni a causa di distaccamenti degli affreschi, è stato finanziato con due milioni e mezzo di euro: «Lavori che non sono comunque partiti, ritardati da problemi burocratici, ma anche dal fatto che il Comune di Roma non ha ancora consegnato le aree sovrastanti, indispensabili al cantiere». In ogni modo, anche se fossero già stati fatti, questi lavori riguardavano solo la parte centrale della Domus, quella con gli affreschi e non quindi la parte delle Terme traianee, che sono venute giù «a causa dell’eccesso di pioggia che ha appesantito e reso instabile il terreno», come ha spiegato Piero Meloni, uno dei tecnici della Protezione Civile capitolina.
Interviene anche l’archeologo Andrea Carandini, presidente del consiglio superiore dei Beni culturali: «Sulla Domus è stato fatto nel passato un grande errore, si è partiti dal basso senza pensare alle volte e soprattutto al fatto che sopra quelle volte c’è un giardino, con acqua che scende e radici che si infiltrano». Intanto dalla Protezione Civile arrivano 300 sacchetti di sabbia per coprire la galleria crollata ed evitare che diventi un pozzo in caso di pioggia. Nel pomeriggio, sopralluogo del ministro Sandro Bondi, con il sindaco Gianni Alemanno e il direttore generale del ministero Roberto Cecchi. Annunciano che da questa mattina partono i lavori di messa in sicurezza dell’area, finanziati con una parte dei due milioni e mezzo destinati al restauro degli affreschi della Domus. E ricordano che la somma complessiva messa a disposizione del commissario per l’area archeologica di Roma e Ostia Antica ammonta a 32 milioni di euro, di cui 20 già impiegati.
Lauretta Colonnelli