Claudio Del Frate, Corriere della Sera 02/04/2010, 2 aprile 2010
ELICOTTERO, PALAZZO DEL ”500 E FUORISERIE. CACCIA AL MAXI-EVASORE DA 164 MILIONI
Mettere assieme in un colpo solo i peccati fiscali dei furbetti del quartierino e quelli di Valentino Rossi: l’impresa è riuscita a un imprenditore di Cremona al quale la Guardia di finanza contesta di aver nascosto al fisco ben 164 milioni di euro. Residenza formale a Montecarlo e sede legale della società in Lussemburgo hanno consentito al campione dell’evasione di non pagare dal 2001 a oggi un centesimo di tasse; in compenso il mago degli affari aveva’ e ha tuttora – un elicottero parcheggiato in una piazzola dell’aeroporto cremonese di Migliaro e secondo indiscrezioni possiede un palazzo cinquecentesco nel centro storico della città.
Le Fiamme Gialle e il procuratore capo di Cremona Francesco Di Martino respingono ogni tentativo di conoscere l’identità dell’imprenditore ma in città è già partita la caccia all’evasore totale agevolata dal fatto che sono già emersi dettagli che circoscrivono molto la ricerca: anche in un capoluogo del benessere come Cremona, non sono molti infatti i businessman dotati di elicottero e di residenza nel Principato di Monaco; in più il misterioso personaggio opera in un settore economico molto specifico, la produzione di energia elettrica attraverso gli scarti del legno. Energia pulita, che non lascia traccia nell’ambiente ma che dovrebbe lasciarne nella dichiarazione dei redditi di chi la produce anche perché questa attività economica gode di sostanziose agevolazioni statali. Quattro società riconducibili a mister X sono state sottoposte a verifica fiscale della polizia tributaria comandata dal maggiore Pierangelo Samaja; l’accertamento sarebbe stato agevolato anche da un fatto particolare: l’imprenditore cremonese negli anni scorsi sarebbe stato messo sotto inchiesta da una procura del Sud Italia per la costruzione di una centrale termica. Per questa ragione egli non ha potuto cancellare i conti in sospeso con l’erario ricorrendo allo scudo fiscale. Gli inquirenti, insomma, si sono trovati davanti una «foresta vergine» di carte tutta da esplorare.
Una delle società oggetto dei controlli aveva negli anni scorsi condotto in porto un contratto da 38 milioni di euro nel campo delle energie alternative. Benché la sede amministrativa della società fosse a Cremona, benché tutte le decisioni operative fossero state prese nella città di Stradivari, la firma degli atti e le riunioni di vertice avevano avuto luogo in Lussemburgo, sede fiscale della società. Per questa ragione l’operazione da 38 milioni di euro non era mai stata denunciata al fisco. «Ma quella era solo una società "esterovestita", di fatto operante in Italia» dichiara la Finanza cremonese.
Altro capitolo è quello della residenza personale del manager: formalmente era aMontecarlo, ragion per cui l’indagato non ha mai presentato una denuncia dei redditi dal 2001 a oggi ma di fatto l’uomo avrebbe trascorso gran parte del suo tempo in Italia e a Cremona. Gli inquirenti lo hanno accertato seguendo piccole ma continue tracce: l’abbonamento a Sky, il pagamento dei caselli autostradali con la carta di credito, i passaggi della Lamborghini con l’imprenditore al volante nel centro della città. Risultato: contestazione del mancato versamento per sette anni dell’Irpef che messi assieme ai 38 milioni dell’operazione targata Lussemburgo portano il conto della maxi evasione a 164 milioni.
E il diretto interessato? Da quando ha intuito che la Finanza si è messa sulle sue tracce ha «fiutato l’aria» ed è sparito da Cremona; probabilmente se ne sta nel Principato e potrà sempre consolarsi facendo qualche gita con il suo yacht da 18 metri solitamente ormeggiato ad Antibes. Poiché i reati contestati al manager sono stati commessi precedentemente al 2007, la giustizia italiana non ha potuto «aggredire» i beni dell’evasore che restano dunque tutti nella disponibilità dell’uomo.
Può anche darsi che «mister 164 milioni» si ritrovi al di là del confine in buona compagnia: proprio ieri il Ministero dell’Economia ha infatti ricordato che soltanto l’1% degli italiani dichiara più di 100mila euro di reddito.
Claudio Del Frate