Arrigo Petacco, La Regina del Sud. Amori e guerra segrete di Maria Sofia di Borbone. Mondadori, Milano 2010 p.160, 2 aprile 2010
LE FOTO DELLO SCANDALO - DICHIARAZIONI DI COSTANZA VACCARI
Febbraio del 1862 prima udienza istruttoria del processo.
«In uno degli atteggiamenti la Regina era totalmente ignuda. Seduta semisdraiata in una poltrona, portava la mano alla natura in atto di far ditali e aveva in prospettiva i ritratti di Sua Santità Pio IX, del signor Generale de Goyon, dell’Eminentissimo Cardinale Antonelli e dell’ufficiale de’ zuavi Bermúdez de Castro…»
La polizia papalina […] in pochi giorni era venuta a capo della scabrosa vicenda. Aveva cioè individuato gli autori del fotomontaggio nelle persone di due coniugi: Antonio Diotallevi e Costanza Vaccari, definiti nei verbali «fotografi di fama perduta».
La descrizione della prima fotografia già la conosciamo. Ascoltiamo le altre.
«La seconda posizione», racconta Costanza Vaccari «rappresentava la regina ignuda nel bagno in una bagnarola rotonda sulla quale galleggiavano membri umani di tutte le proporzioni che essa andava accarezzando. Nella terza si vedeva ignuda, lunga, sopra un sofà, avente sopra un atto di coito zuavo in modo da non vedersi in volto, ma si divulgò essere quello di Bermúdez de Castro, ufficiale de’ zuavi. Sotto a questa esposizione leggevasi in lingua spagnola Tomes sit sigar [prendete questo sigaro]».
«Perché le posero questa espressione?» chiede il giudice
«Perché» risponde Costanza, «al dir di essi stando un giorno Bermúdez de Castro dal Re di Napoli, dopo il pranzo così si esprimesse nel dare un sigaro alla regina e che nel riceverlo le stringesse la mano. Del che accortasene la regina madrigna facesse chiassi e che irritata, la regina giovane di ciò, prendesse un pizzo della tovaglia e mandasse in guasto la tavola».
«Come potevano essere informati di questo?», chiede il giudice.
«Ciò» risponde l’impunitaria, «lo ha riferito un giovane a me sconosciuto, ma che la corte chiama sempre in aiuto dei camerieri per servire a tavola. Egli vi fu a servire anche all’occasione che fu a pranzo dal re di Napoli Sua Santità. Questo birbante seppe dire perfino che Sua Santità si era ubriacato, appoggiando che questa era la sbornia del giorno avanti allorché Sua Santità si svenne dicendo o assistendo messa la terza festa di Pasqua del 1861».
«L’impunitaria ci parli ancora delle fotografia», la richiama il giudice. E Costanza obbedisce.
«La quarta posizione», riprende a dire, «rappresentava la regina sempre tutta ignuda in un sofà mezza addormentata, e Sua Santità che sta per entrare nella porta che vedesi traschiusa, ed il generale francese in distanza, vestito però alla borghese, che segue Sua Santità».